Omicidio Sharon, la pista che porta al sicario professionista. Sapeva dove e come colpire

Si cerca nei campi un "coltello di discrete dimensioni" l'arma del delitto. Sopralluogo a casa della vittima. Il papà del compagno parla di "un cliente del bar respinto"

di redazione cronache
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Sharon Verzeni

Cronache

Omicidio Sharon, la sagoma dell'uomo in bici in contromano e il sopralluogo. Le novità sulle indagini

I giorni passano ma non si trova il killer di Sharon Verzeni, i pm dopo quasi un mese dall'omicidio della 33enne di Terno d'Isola nella Bergamasca, uccisa a coltellate la notte del 30 luglio, ancora non sono in grado di escludere nessuna pista. Questo fa pensare a una pista per ora poco battuta ma che sta emergendo con forza: potrebbe essere stato un sicario professionista, perché sapeva dove e come colpire. Ieri c'è stato il primo sopralluogo nella casa della vittima. Quattordici minuti - riporta La Repubblica - per recuperare evidentemente qualcosa di molto personale della vittima e cercare riscontri alle parole del suo compagno Sergio Ruocco, che continua a dirsi "sereno" sulla sua posizione.

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Si cerca anche l'arma del delitto per campi e sentieri nei pressi della villetta dove viveva Sharon con il fidanzato. Caccia al coltello, "di discrete dimensioni", con cui è stata uccisa Sharon. Tra la decina di lame già sequestrate, - prosegue La Repubblica - non risulta esserci l’arma del delitto. Che si cercherà verosimilmente con strumenti come il metal detector. I pm hanno ascoltato anche i parenti delle vittime, Mario Ruocco, padre del compagno di Sharon Sergio apre un nuovo possibile scenario: "Per me è stato qualcuno conosciuto al bar che è stato respinto".

Intanto si è scoperto l’autore della lettera anonima che citava Caino: si tratta di Giusi Previtali, zia materna e madrina della vittima. Si continuano a cercare le sagome ancora senza identità catturate dalle telecamere di via Castegnate, in particolare quella dell'uomo in bici che, per gli inquirenti, sarebbe stato visto da un residente della zona, che però, per la sua presunta reticenza, è indagato per falsa testimonianza.