Omicidio Varese, Paitoni accoltellò un collega prima di uccidere il figlio
Il video con la testimonianza di Vito, il collega di Davide Paitoni da lui ferito in una lite, sotto choc: "Vorrei avesse ucciso me, ora Daniele sarebbe vivo"
Davide Paitoni aveva accoltellato un collega prima di uccidere il figlio. L'uomo sotto choc: "Se avesse ucciso me, ora il piccolo Daniele sarebbe vivo"
Si è espresso ancora sconvolto dai fatti Vito, il collega di Davide Paitoni, che ha raccontanto a Controcorrente come l'uomo l'aveva accoltellato a novembre per un diverbio nella ditta in cui lavoravano.
"Nessuno andava d’accordo con lui in azienda. Quel giorno stavamo parlando perché volevo capire cosa gli avessi fatto, perché ce l’aveva con me, e lui ha tirato fuori un cutter a lama dura e mi si è scagliato contro. Mi ha ferito alla coscia sinistra, alla gamba, ma anche dietro la schiena e alla testa. Mi sono salvato solo perché ho avuto la forza di afferrare la lama a mani nude e strappargliela".
L’autista della ditta di Azzate, dove anche Paitoni lavorava, è vivo per miracolo, ma in tv ha confessato che avrebbe preferito morire quando ha scoperto cosa Paitoni ha fatto il primo gennaio. "Quando ho saputo che era lui il padre assassino, la prima cosa che ho pensato è che avrei preferito morire io. Se crepavo quel giorno, lui sarebbe finito in carcere e il bambino era ancora vivo".
Si è conclusa così l'intervista ma Veronica Gentili ha annunciato la seconda parte dell'intervista prevista nei prossimi giorni. In studio anche il magistrato Alfonso Sabella, che ha spiegato perché Paitoni poteva vedere il figlio: "Perché un genitore agli arresti domiciliari è già stato giudicato mediamente pericoloso, altrimenti sarebbe stato in carcere. Esiste anche un diritto del bambino a stare con il genitore e non solo il contrario". Parole che hanno causato perplessità visto che lo stesso bambino si era detto spaventato dal padre (ne avevamo parlato qui).