Onlus Bongiorno-Hunziker: bluff. "Non rispondeva alle richieste delle donne"
La sentenza: "La Fondazione era scarsamente operativa rispetto alla quantità di domande di assistenza e alla tempestività di risposte richieste"
Onlus Bongiorno-Hunziker, il giudice conferma i dubbi sull'assistenza alle donne. Archiviata la querela
La onlus "Doppia difesa" di Giulia Bongiorno e Michelle Hunziker era finita nel mirino di un'inchiesta giornalistica de Il Fatto Quotidiano, la giornalista Selvaggia Lucarelli in particolare era stata querelata dalle fondatrici di questo centro contro la violenza sulle donne. Nel 2018 Lucarelli - si legge su Il Fatto Quotidiano - aveva parlato di questo caso, sostenendo che fosse "difficilissimo contattare questo centro al telefono e che le mail inviate rimanevano senza risposta". Bongiorno aveva bollato l’articolo come "costellato di falsità e chiaramente denigratorio". Ma per la Procura di Cagliari quelle "circostanze riportate nell'articolo hanno trovato riscontro", da qui l'archiviazione.
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"La Fondazione - riporta la sentenza del giudice - appariva scarsamente operativa rispetto alla quantità di richieste e alla tempestività di risposte che le stesse avrebbero richiesto". Decisiva è stata - prosegue Il Fatto - l’audizione dell’ex segretaria generale della Fondazione, che ha consentito di verificare che "la struttura era composta da una segretaria e, a rotazione, da personale con competenza legale, che la Fondazione disponeva di due linee telefoniche e che alla ricezione delle telefonate era incaricata la segretaria e che, a volte, poteva accadere che altre persone rispondessero, che sempre la segretaria era incaricata di gestire il flusso delle email; che la Fondazione privilegiava i contatti via email; che, in ragione della struttura, non era possibile evadere le richieste quotidianamente; che era capitato di ricevere solleciti da parte delle utenti per essere ricontattate".