Open, Puente e le fantomatiche prove su Ilaria Salis. L'ipotesi di una bufala

David Puente (Open) scrive di una fantomatica “fonte ungherese” cha accusa la Salis ma non dice chi è. Si tratta di una bufala?

Di Giuseppe Vatinno
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Ilaria Salis
Cronache

Open, Puente e le fantomatiche prove su Ilaria Salis da una "fonte ungherese". E' tutta una bufala?

Ieri Open -diretto da Franco Bechis e fondato da Enrico Mentana- getta una bomba mediatica facendo uscire un articolo del suo vicedirettore, David Puente, basato per adesso su una chiacchiera, un “si dice”, un “sembra”. Ma andiamo con ordine. Open esce ieri con un titolo deflagrante: “Ilaria Salis, ecco le due possibili prove che confermerebbero l’accusa”. Sottotitolo eloquente: “Circolano le voci di un video a volto scoperto e di una perizia biometrica, che confermerebbero la presenza dell’italiana durante le aggressioni”.

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L’articolo è infarcito di condizionali e congiuntivi ma contiene al suo interno una notizia incredibile che però è solo un “si dice”. “Secondo una nostra fonte ungherese, che ha deciso di parlare in cambio dell’anonimato, si sostiene che gli inquirenti sarebbero in possesso di un video a volto scoperto di Ilaria Salis a seguito di una delle aggressioni. Al momento, le uniche riprese rese pubbliche sono quelle del linciaggio diurno in piazza Gazdagréti, probabilmente provenienti dalle telecamere di sicurezza di uno dei locali. Risulta plausibile che, a seguito della fuga, gli aggressori abbiano scoperto il volto anche per non destare sospetto mischiandosi con il pubblico, ma senza tenere conto che l’intera area risulta presidiata dalle telecamere di sicurezza della Polizia ungherese, elencate nel sito istituzionale”.

E poi ci mette il carico da undici: “C’è un ulteriore elemento che potrebbe supportare l’accusa. Secondo la nostra fonte, le riprese delle aggressioni ottenute dagli inquirenti sarebbero state analizzate da un esperto in antropometria forense. Si tratta di una tecnica digitale utilizzata per misurare le strutture anatomiche del corpo umano, al fine di comparare le corrispondenze e identificare delle persone riprese in una foto o in un video. Parliamo di biometrica, dove vengono tenuti in considerazione dei parametri discriminatori come l’altezza dell’individuo, l’ampiezza delle spalle, il profilo corporeo, la lunghezza degli arti ed eventuali difetti conformazionali e cinematici. Stando a quanto appreso, si sostiene che la perizia avrebbe riscontrato una percentuale superiore al 90% che confermerebbe la presenza di Ilaria Salis tra gli aggressori ripresi a volto coperto”.

Non può sfuggire che la notizia contiene al suo interno un’altra notizia che infatti sta cominciando a girare sempre più vorticosamente sulla Rete. Quella che Open, Bechis e Puente affermano sembra proprio essere una di quelle tante supposte bufale di cui i due vanno fieri e che si appuntano ogni giorno come coccarde.

Dare una notizia come questa, proveniente da una fantomatica “fonte ungherese” che vuole restare anonima è –allo stato dell’arte e secondo i criteri valutativi utilizzati proprio da Puente- una “bufala” a meno che non vengano resi noti elementi atti a decidere la verità della incredibile notizia. Utilizzare il termine “circolano voci” -che è sempre stato contestato proprio da Puente- è un atto di temibile superficialità e un ricorso al famoso: “mi cugggino m’ha detto” ed infatti nel sito FB del giornalista stanno fioccando le critiche dei suoi stessi follower inferociti per l’articolo.

Oltretutto, in un momento così delicato dell’indagine, che vede il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella prendere posizione a fianco del padre Roberto, dare una supposta notizia come questa, assolutamente priva di riscontri oggettivi, è un’azione che danneggia la Salis in maniera irreparabile, compromettendone anche la sicurezza. Roberto Salis ha querelato finora diversi giornalisti ma questa volta ne avrebbe tutti i titoli per farlo dato il colpo basso che Puente ha rifilato alla figlia.