Comprata casa a senzatetto: Viola fa beneficenza e poi lo dice, ecco perchè

La professoressa: "Siamo felicissimi di avere comprato una casa per loro. Non ho mai visto né Cgil, né Caritas, né istituzioni o altre associazioni"

di Redazione
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Antonella Viola
Cronache

Antonella Viola: "E’ stata un’esperienza bellissima, mi ha portato a superare limiti, barriere e paure"

"Parole che mi hanno fatto molto male. Non avrei mai parlato di questa storia che ho sempre voluto tenere privatail bene si fa in silenzio. Ma leggere l’articolo del giornale online della Cgil in cui si prendevano meriti inesistenti mi ha davvero indignata. Poi quando mi sono arrabbiata, da Fillea Cgil si sono scusati, hanno detto che è stato un errore di comunicazione, hanno corretto il tiro…".

Queste le parole di Antonella Viola, professoressa di Patologia Generale all’Università di Padova, in riferimento alla vicenda di  Nadir e Asma, una coppia di tunisini con due bambini piccoli, costretta a vivere in macchina poiché nessuno voleva affittare un’abitazione a causa della loro provenienza. Lo riporta Il Corriere del Veneto.

"Li abbiamo aiutati io e mio marito"

Ad aiutare, infatti, quella famiglia sono stati Antonella Viola e il marito.

"Abbiamo tolto dalla strada la famiglia di Asma, portandoli dapprima in casa nostra, dove abbiamo convissuto per un mese, e poi comprando un appartamento".

"Non ho mai visto- continua Viola- né Cgil, né Caritas, né istituzioni o altre associazioni, l’abbiamo risolta noi senza aiuti. Penso sia indispensabile un piano istituzionale strutturato che permetta alle famiglie che non possono comprare una casa e che non riescono a trovare alloggio in affitto di vivere decentemente. Le amministrazioni dei Comuni dovrebbero farsi garanti in situazioni difficili, in modo che affittare diventi possibile, con la loro mediazione, anche per immigrati o persone in difficoltà".

"E’ stata un’esperienza bellissima, mi ha portato a superare limiti, barriere e paure. Ho la consapevolezza di avere fatto la differenza per una famiglia, un atto concreto. Tutti ci dicevano ‘siete pazzi’, invece per noi era la cosa giusta da fare. Avevamo dei soldi da parte, siamo felicissimi di avere comprato una casa per loro. Spero che nessuno sporchi questa cosa con commenti stupidi e cattivi, ma soprattutto vorrei che li lasciassero in pace, senza il solito accanimento mediatico e curiosità morbosa", conclude la professoressa.

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