Padova, la "sacra vulva" in processione diventa un caso. La Digos indaga

Le attiviste di "Non Una di Meno" l'hanno trasportata come se fosse una statua della Madonna. Ora gli inquirenti vogliono vederci chiaro

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Padova, la "sacra vulva" come la Madonna. La manifestazione

Una manifestazione a Padova è finita sotto la lente d'ingrandimento della Digos. Gli inquirenti valutano se ci siano i margini per una denuncia per la "sacra vulva". Il reato ipotizzato è quello contro il sentimento religioso. Non Una di Meno, movimento transfemminista italiano nato nel 2016 e che si batte per la fine della violenza patriarcale, ha organizzato blitz e azioni per denunciare le sempre minori possibilità di accedere all'aborto in maniere sicura e libera nella giornata di venerdì 21 aprile in tutta Italia. Con lo slogan "La genitorialità è una scelta, l’aborto un diritto". A Padova molte persone sono scese in piazza e si sono riunite in un corteo nel centro della città con partenza da Piazza Cavour sfilando con una vulva in cartapesta sulla portantina accompagnate da musica in sottofondo.

Si è trattato di una manifestazione pacifica sotto gli occhi attenti delle forze dell’ordine. Al momento nessuna persona è stata denunciata ma non si esclude nelle prossime ore ci possano essere indagati per l’ipotesi di reato contro il sentimento religioso. In una nota il movimento Non Una di Meno spiega il motivo del corteo: "I gruppi pro-vita e le loro diramazioni rappresentate in parlamento dalle forze di governo stanno attaccando la possibilità di scegliere sulle nostre vite: dal diritto all’aborto ai modi di fare famiglia fuori dalla norma eterosessuale e religiosa".

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