Palermo, arrestati due uomini e una donna: gestivano oltre 20 prostitute in due "case a luci rosse"

Il trio, composto da due fratelli e una signora Sud Americana, è accusato di sfruttamento della prostituzione e tentata violenza sessuale: al momento sono agli arresti domiciliari

di redazione cronache
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Case d'appuntamento a Palermo: oltre 20 prostitute sfruttate da due uomini e una donna. Spesso, le ragazze erano costrette a concedersi gratuitamente

Due uomini e una donna sono stati arrestati come responsabili di un giro di prostituzione nella provincia di Palermo. In particolare, il trio gestiva due immobili a Cefalù e a Lascari allestiti come case d'appuntamento. Qui, facevano prostituire donne provenienti dal Sud America, principalmente dalla Colombia. I due fratelli, di 67 e 63 anni, e la donna 52enne di origine latina sono finiti in manette grazie all'intervento dei carabinieri della compagnia di Cefalù che hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Termini Imerese, su richiesta della Procura. Al momento, si trovano agli arresti domiciliari e sono indagati, a vario titolo, di sfruttamento della prostituzione e tentata violenza sessuale.

Come funzionavano le case a "luci rosse"

Le case di Cefalù e Lascari erano utilizzate in maniera esclusiva per sfruttare l'attività di prostituzione. Sono di proprietà dei due fratelli, ma la donna arrestata risulta comunque coinvolta perché era lei che gestiva le ragazze che soggiornavano nelle case e organzzava lei i loro turni lavorativi (a scadenza settimanale). Sembra che fossero già programmati fino al 2025. Gli appuntamenti si susseguivano dalle 8 del mattino sino a tarda notte, per un prezzo di 50 euro a incontro sessuale. Da ciascuna ragazza i due proprietari incassavano 350 euro. Spesso, le giovani erano costrette a concedersi gratuitamente ai padroni di casa. In un'occasione, in cui una di loro si era rifiutata di fare sesso gratis, sarebbe stata minacciata di essere allontanata dalla casa e che non avrebbe più potuto lavorare lì. Gli investigatori dell'Arma che si sono occupati del caso hanno riferito: "È stato documentato come le singole donne ponessero in essere l’attività di meretricio poiché in uno stato di bisogno". 

Le indagini e il sequestro dei beni

Le indagini sono iniziate nel 2023 e, nel periodo compreso tra aprile e giugno 2024, sono state sfruttate 23 prostitue a fronte di 560 clienti. È emerso, inoltre, che  l'attività veniva pubblicizzata su siti d'incontri on line con appuntamenti dalle 8 del mattino sino a tarda notte per 50 euro a incontro. Entrambi gli immobili, collocati in aree residenziali dei comuni di Lascari e Cefalù sono stati sottoposti a sequestro preventivo, così come i 28.350 euro trovati, ritenuti profitto del reato.

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