Pantani, rivelazione dopo 25 anni sui controlli anti-doping

Nuove rivelazioni sull'esclusione dal Giro d'Italia di Marco Pantani, morto nel 2004. I medici: "i campioni non furono mai analizzati da Fmsi"

Di Redazione Cronache
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Svolta nella vicenda dell'esclusione dal Giro di Marco Pantani, i medici: controlli antidoping fatti da Uci, non da Fmsi

Alcuni medici italiani hanno rilasciato dichiarazioni inedite sulla vicenda dell'esclusione dal Giro d'Italia di Marco Pantani, ciclista morto nel 2004 nella sua camera d'hotel in circostanze misteriose. Queste rivelazioni così inaspettate dopo 25 anni dal suo decesso hanno convinto la Direzione distrettuale antimafia (Dda) della Procura di Trento a riaprire le indagini senza indagati

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Le rivelazioni dei medici 

La Federazione medico sportiva italiana (Fmsi) ha affermato che "nessun controllo ematico su Marco Pantani fu effettuato da medici Doping control officer (Dco) della Fmsi e i campioni non furono mai analizzati dal proprio laboratorio antidoping Fmsi all'Acqua Acetosa, unico in Italia accreditato dall'Agenzia mondiale antidoping". La stessa Fmsi ha riferito che il controllo antidoping sul ciclista romagnolo effettuato quella "maledetta" mattina del 5 giugno del 1999 all'hotel Touring di Madonna di Campiglio, è stato operato dall'Uci, ovvero l'Unione ciclistica internazionale. Il responso che portò all'immediata esclusione dalla Corsa Rosa era stato ematocrito troppo alto rispetto al consentito, 52 anzichè 50

La riapertura delle indagini 

La Dda di Trento ha riaperto il caso al momento senza indagati e il capo d'imputazione è l'articolo 416-bis del Codice penale, ossia l'associazione di stampo mafioso finalizzata alle scommesse clandestine e collegata alla morte del ciclista. Marco Pantani venne trovato morto la sera del 14 febbraio del 2004 in una stanza del Residence Le Rose di Rimini: un decesso, oltre vent'anni dopo, è ancora avvolto nel mistero. L'indagine condotta dalla pm trentina Patrizia Foiera dovrà far luce anche sul possibile intervento della camorra: la criminalità campana avrebbe scommesso miliardi sulla sconfitta di Pantani, ovvero che "il Pirata" non sarebbe mai arrivato da vincitore a Milano. Tanto che sul caso Pantani aveva parlato anche l'ex re della mala milanese, Renato Vallanzasca, che dieci anni fa rivelò, "mi dissero di scommettere contro il Pirata perché non avrebbe finito il Giro".