"Papà abusa di me", ma era tutto falso. 27mesi di carcere, poi ecco la verità
L'uomo era stato condannato a 8 anni in primo grado. Ma in Appello si è scoperto che la ragazzina si era inventata ogni cosa ed è stato assolto
Roma, in carcere da innocente: la figlia lo accusava di molestie ma...
Per un uomo di 43 anni di Roma è finito il calvario giudiziario, era stato accusato da sua figlia minorenne di violenza sessuale e condannato a 8 anni col rito abbreviato in primo grado. Il genitore aveva anche trascorso 27 mesi tra carcere e domiciliari, ma nel secondo grado di giudizio è emersa tutta l'amara verità: la figlia si era inventata tutto. Secondo la Corte d’appello, - riporta Il Corriere della Sera - la ragazza avrebbe accusato il padre, pur sapendo che era innocente, per sbarazzarsi delle attenzioni della madre. Una bugia dovuta, secondo i giudici, al proposito di frequentare un ragazzo conosciuto su internet, cosa che la madre le aveva proibito avendola sorpresa a spedire foto hot.
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L’ex moglie dell'uomo accusato - prosegue Il Corriere - avrebbe comunicato alla figlia di essere pronta a denunciare il ragazzo e allora la ragazzina per vendetta si sarebbe difesa con queste parole: "Piuttosto dovrei denunciare papà per aver abusato di me". All’inizio la madre non ci crede, ma alla fine si convince a denunciare l’ex marito, che viene arrestato nell’ottobre del 2021. In primo grado viene condannato, ma i giudici d’appello, rileggendo la storia, ne danno una versione completamente diversa e lo scagionano. Decisiva la deposizione della figlia, che esprime "il bisogno di minimizzare l’accaduto, rivelando la consapevolezza di danneggiare irreparabilmente il padre".