"Papa Francesco è morto", su X e TikTok la super fake news. In campo un esercito di falsi profili social
Tra il 3 e il 10 marzo X e TikTok sono stati inondati da anonimi. Così si è mossa la disinformazione. Lo studio che svela il meccanismo
Papa Francesco è morto, la super fake news. In campo un esercito di falsi profili social
“Papa Francesco è morto” e stavolta la super fake news è diventata virale su X e su TikTok con un volume che solo tra il 3 e il 10 marzo ha generato 4598 post e migliaia di commenti.
L'analisi scopre 1148 profili fasulli
Solo che, tra i 3601 profili che l'hanno generata ben il 31%, pari a 1148, sono risultati fasulli. Ad analizzare il traffico sui due social e scoperchiare l'esercito della disinformazione, è stata una ricerca realizzata da Cyabra in collaborazione Kite Group e su richiesta di Arcadia con l’obiettivo di circoscrivere e comprendere quanto sui social media, in particolare su X e TikTok, si è alimentata una disinformazione sulle condizioni di salute di Papa Francesco.
Il sentiment negativo di post e commenti
La piattaforma Cyabra ha analizzato i contenuti pubblici per valutare e classificare il tono emotivo dei post e dei commenti che gli utenti hanno pubblicato sui due social media e che sono stati classificati come positivi, neutri e negativi. Dei 4.598 post e commenti scansionati sul Papa, il 41,6% mostrava un sentiment negativo, il 15,8% un sentiment positivo e il 42,6% rifletteva un sentiment neutro.
Il linguaggio della disinformazione
Molti di questi account erano responsabili dell'amplificazione di informazioni errate, in particolare la falsa affermazione che Papa Francesco fosse morto. Spiega lo studio: “Questi account basavano i loro contenuti sulla ripetizione e su un linguaggio assai emotivo adottato per stimolare il coinvolgimento, utilizzando spesso frasi come "Il Papa è morto", "Il Papa è morto?" e "Dov'è il Papa?" per creare confusione e diffondere incertezza. I loro messaggi spesso imitavano gli aggiornamenti delle notizie per apparire credibili. L'attività di questi account falsi ha contribuito in modo significativo alla rapida diffusione di false narrazioni, sottolineando il loro ruolo nel plasmare la conversazione online e distorcere il discorso pubblico sulla salute di Papa Francesco. Questi account falsi appartenevano a individui che desideravano partecipare alla conversazione in forma anonima, il che consentiva loro di diffondere informazioni errate o fare speculazioni senza rivelare la loro vera identità”.