Passaporti, l’Italiano tra i più potenti al mondo. Ma è un’impresa averlo
Italia seconda al mondo per la qualità del passaporto. Permette l’accesso a 190 Paesi. Ma in molte grandi città code chilometriche e mesi per averlo
Siamo al top per il passaporto. Ma averlo è difficile in molte grandi città. In controtendenza Firenze, Roma e Napoli...
Non facciamo schifo come i grandi media raccontano. Henley & Partners, società londinese tra le più ferrate al mondo nella consulenza su cittadinanza e residenza globale, dice che l'Italia è salita al secondo posto (pari merito con Germania e Spagna) per la qualità del passaporto. Il nostro è tra i più “potenti” al mondo perché ci permette di accedere senza visto a ben 190 Paesi del pianeta.
L'Henley Passport Index si basa sui dati dell'International Air Transport Association (IATA) e classifica poco meno di 200 passaporti in tutto il globo. La classifica viene aggiornata in tempo reale durante tutto l'anno, man mano che entrano in vigore i cambiamenti nelle politiche dei visti dei vari Paesi. Meglio di noi fa solo la città Stato di Singapore (che ha un passaporto che permette l’accesso a 192 Paesi). Dopo la perdita di sovranità di Hong Kong, Singapore è diventata un centro motore nevralgico per l’Asia, ancor di più dopo il recente afflusso di nuove aziende spinte dal giro di vite sulle imprese private avutosi in Cina.
Ma ottenere il privilegio di utilizzare il documento di viaggio della città Stato non è facile. Singapore ha recentemente limitato l'accettazione delle richieste per far fronte all’invasione di cittadini cinesi, russi e mediorientali benestanti. Singapore ha uno dei sistemi fiscali più bassi al mondo a fronte di un Paese tra i più ricchi.
L’Italia è comunque più forte degli USA, delle grandi democrazie nordiche come Svezia, Norvegia, Danimarca, degli UK, persino di Giappone e Francia.
Oggi però il problema nel Belpaese è ottenerlo il passaporto, soprattutto se la residenza è in una grande città (dove la maggioranza delle persone vive, si può fare domanda solo nel capoluogo di residenza). La richiesta di passaporto si fa prendendo appuntamento presso la propria la Questura, tramite l’agenda online della Polizia di Stato. Bisogna registrarsi con il proprio codice fiscale o accedere con il codice Spid. L’attesa si aggira intorno ai 6-7 mesi. È praticamente impossibile ottenere un appuntamento nelle questure e si prenota solo on line nell'impazzimento generale, un danno economico notevole e sul piano dei diritti. Le ragioni dei ritardi sarebbero imputabili all’ accumulo di pratiche durante il lockdown e tra blocchi dei viaggi all'estero e cambi di marcia la situazione è andata peggiorando con il passare dei mesi.
In 6 città su 12 non si riesce neanche a prendere l'appuntamento con la Questura. “Si tratta di Bari, Bologna, Genova, Padova, Torino e Milano”, spiegano quelli di AltroConsumo, “nella città meneghina, però, la piattaforma dà la possibilità di andare in provincia a Cinisello Balsamo dopo un mese e mezzo”.
A Bolzano si aspettano 7 mesi. Cambia invece tutto se si è residenti in una città più piccola oppure a Firenze, Roma e Napoli dove i tempi sono addirittura di pochi giorni.
Ancora nel febbraio scorso il ministro del turismo Daniela Santanchè accennò a una soluzione strutturale in 10 giorni. Nessuna notizia in merito è però pervenuta a distanza di 5 mesi.
“Sei mesi di attesa alla Questura di Bologna”, spiega Paolo ad Affaritaliani, “e mi scade fra 7 giorni”.
A gennaio a Torino provarono a creare degli Open day dedicati. Si presentarono in 6000. Visto che le attese sono interminabili, non si potrebbe aumentare il numero di addetti che se ne occupano nelle grandi città, come chiedono i sindacati di Polizia?
Per Assoviaggi, l’associazione del turismo vicina a Confesercenti, per colpa di queste tempistiche sarebbero saltati circa 80.000 viaggi organizzati con 150 milioni di mancate vendite per le agenzie viaggi.