Patrick Zaki resta in carcere: "Dal Governo italiano immobilità imbarazzante"

L'Egitto rinnova la detenzione preventiva. Durissime critiche da Europa Verde e Amnesty International nei confronti dell'Esecutivo di Mario Draghi

Cronache
Condividi su:

Patrick Zaki resta in carcere in Egitto, Europa Verde: "L' immobilità del Governo è oltraggiosa e imbarazzante"

I co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli ed Eleonora Evi commentano molto duramente l'ennesimo rinnovo della detenzione di Patrick Zaki in Egitto: "L’immobilità di questo Governo di fronte alla notizia dell’ennesimo rinnovo della custodia cautelare in carcere nei confronti di Patrick Zaki e la mancata concessione della cittadinanza nonostante la richiesta del Parlamento è oltraggiosa e imbarazzante. Dopo oltre un anno mezzo di torture e di prigionia illegale nei confronti di un ragazzo che ha visto negarsi ogni forma di diritto umano, il Governo e l’Ue prendano immediatamente provvedimenti”. 

Patrick Zaki resta in carcere in Egitto, Amnesty International: "E' un prigioniero di coscienza e la tattica del Governo è improduttiva"

“Ieri è stato deciso di prorogare la detenzione senza processo, non si sa ancora di quanto, ma la sensazione è che ci saranno altri quarantacinque giorni di carcere preventivo per Patrick Zaki. Arriveremo a oltre 19 mesi di detenzione senza processo, senza la possibilità di difendersi. E’ più di un anno e mezzo che ripetiamo le stesse cose, ma purtroppo vanno ripetute: è una situazione di completa illegalità, di un ragazzo che non ha fatto assolutamente nulla rispetto ai capi di accusa che lo vedono imputato di minacce alla sicurezza nazionale, propaganda, adesione ad organizzazione terroristica. E’ un prigioniero di coscienza, in condizioni di salute psico-fisica neanche buone”, lo ha detto a Sky TG24 Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, commentando anche il fatto che la mobilitazione internazionale ed italiana per Patrick non ha ottenuto i risultati sperati. 

“La scritta ‘libertà per Patrick Zaki’ non è soltanto uno slogan, ma un obiettivo, quindi è evidente che non è stato raggiunto. E’ un peccato enorme che ad una mobilitazione immensa di cittadine e cittadini, enti locali, università, gruppi, associazioni, anche parlamentari, ad oggi non sia corrisposto un impegno del governo italiano, che va avanti  con questa sua tattica improduttiva di mantenere un dialogo privo di critiche, privo di proteste con l’Egitto, di invitare alla cautela se non al silenzio. E’ evidente che così non ha funzionato. Credo sia giunto il momento, ed era giunto da tanto tempo, ma ora più che mai, con questa nuova proroga, di cambiare strategia: iniziare a far capire all’Egitto che la storia di Patrick interessa anche le nostre istituzioni di governo e non soltanto milioni di persone in questo Paese”.