Pd, in Emilia caso primarie: "Schede artefatte per alzare l'affluenza"
La vicenda del comune di Argelato
Schede falsificate per gonfiare il risultato delle primarie emiliane del Pd. E' l'ipotesi rilanciata da La Verità, che in un articolo a firma di Francesco Borgonovo parla di "clamorose conversazioni tra dirigenti emiliani durante le consultazioni degli iscritti". Le registrazioni girerebbero nelle chat di partito e si sentirebbero esponenti del Partito Democratico locale dire di gonfiare i numeri dei votanti con "schede artefatte".
"Schede artefatte inserite per alzare l'affluenza"
"In una registrazione tra dirigenti emiliani si parla di certificare più votanti di quelli reali, decidendo a tavolino le percentuali", scrive La Verità, che si riferisce in particolare a quanto accaduto nel comune di Argelato, provincia di Bologna, nel 2019. Una delle roccaforti storiche del Pd. La preoccupazione dei dirigenti locali, secondo il quotidiano, è quello di far lievitare il numero dei partecipanti alle primarie, "affinchè il dato finale dell'affluenza non risulti troppo basso".
Gli interessati smentiscono
Il coordinatore della segreteria provinciale del Pd di Bologna si sarebbe mosso, sempre secondo la Verità, per far inserire delle schede artefatte attribuendo i voti in proporzione ai candidati in lizza. Il sindaco fa resistenza, ma alla fine secondo il quotidiano sarebbero state inserite circa 120 schede con le firme necessarie apposte successivamente. Il diretto interessato ha smentito con risolutezza alla Verità: "No. Assolutamente non mi risulta". E sulle intercettazioni che sarebbero in possesso del quotidiano commenta: "E' un reato a prescindere da chi le ha fatte e chi le possiede. Ripeto: se qualcuno ha telefonate o millanta di avere mie telefonate siamo comunque di fronte a un reato penale".