Per i Soumahoro nessun pentimento. "Sbeffeggiano le loro vittime in udienza"

Il sindacalista che difende i migranti: "La suocera del deputato si è messa a ridere di fronte alle nostre contestazioni. Stipendi non pagati per 400mila €"

Di Redazione Cronache
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Moglie e suocera Soumahoro
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Processo ai Soumahoro, spunta anche il debito col Fisco: 3 milioni di tasse non pagate

Il processo a carico della famiglia Soumahoro è in corso nel tribunale di Latina, ma a quanto sembra da parte della proprietaria della cooperativa Karibù, la suocera del deputato Aboubakar, non c'è pentimento. "Di fronte alle contestazioni dei nostri avvocati - sostiene a La Verità il sindacalista della Uil Tucs Gianfranco Cartisano - Maria Terese Mukamitsindo ha iniziato a sorridere in modo beffardo". La denuncia dei sindacati fa riferimento a cifre astronomiche: "Non hanno pagato 400mila € ai loro dipendenti e sbeffeggiano le loro vittime durante l'udienza". Oltre ai debiti con i dipendenti, nel corso del procedimento ne è emerso un altro con il Fisco: si tratta di 3 milioni di tasse non pagate.

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Madre e figlia, proprietarie della cooperativa e al centro dell'inchiesta, sono finite ai domiciliari - prosegue La Verità - non solo per questioni economiche ma anche perché i migranti ospitati nelle strutture d'accoglienza da loro gestite vivevano in mezzo a topi e blatte, mangiando cibo di scarsa qualità (come è evidenziato nell'ordinanza d'arresto). In compenso la moglie di Soumahoro Liliane, comprava abiti e accessori di lusso, e cercava, a spese delle cooperativa, di avviare un salone di bellezza a Bruxelles, dove aveva fondato una sede locale della Karibu.