Piemonte, la circolare sul vaiolo delle scimmie: "Gay e trans a rischio". Scoppia la bufera
La Regione li indica come persone maggiormente esposte al contagio. L’esperto: "Disapprovo totalmente"
Regione Piemonte, la circolare sul vaiolo delle scimmie è un caso. Dito puntato sul mondo gay
La Regione Piemonte è finita nella bufera per una circolare diffusa dalla sezione di sanità pubblica relativa alla prevenzione per il vaiolo delle scimmie, malattia definita dall'Oms "emergenza sanitaria globale". Il documento arrivato alle direzioni generali e sanitarie delle Aziende regionali - riporta La Stampa - non ha dubbi su chi sono le persone maggiormente a rischio. E punta il dito sul mondo gay. Con un elenco che ricorda altri tempi: altri mondi, altre sensibilità. Per capirlo bisogna andare alla seconda pagina della segnalazione: "Persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini - si legge nel documento e lo riporta La Stampa - che hanno rapporti sessuali con uomini (msm) che rientrino nei seguenti criteri di rischio: storia recente (ultimi tre mesi) con più partner sessuali; partecipazione ad eventi sessuali di gruppo; partecipazione a incontri sessuali in locali, club, cruising e saune; recente infezione sessuale trasmessa; abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche".
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Il professor Giovanni Di Perri, direttore del Dirmei - Dipartimento regionale malattie ed emergenze infettive -, è un’autorità assoluta in tema di malattie da contagio. "Lo disapprovo in modo pesante. Perché - spiega a La Stampa - l’atto sessuale in sé non è la sola scriminante. Lo scambio di umori potrebbe fare da veicolo al virus". Dunque saliva, oppure sudore o lesioni e altri fluidi corporei. E Di Perri, a questo punto, fa un esempio che inquadra perfettamente la questione: "Penso ad esempio ai giocatori di una squadra di rugby che si abbracciano magari negli spogliatoi dopo il match. Non c’è atto sessuale. Ma scambio di umori corporali".