Pierina, i segreti della nuora Manuela: la relazione con Louis è terminata?

Luci e ombre di Manuela Bianchi, la nuora di Pierina Paganelli uccisa nel garage a Rimini. Dalla relazione extraconiugale con il vicino Louis a...

di Eleonora Perego
MANUELA BIANCHI e LOUIS DASSILVA
Cronache

Pierina, i segreti della nuora Manuela: dalla relazione con Louis al messaggio nella bottiglia

È apparsa nervosa, riluttante alle domande dei cronisti e schiva alle telecamere della trasmissione “Ore 14” Manuela Bianchi, la nuora di Pierina Paganelli, uccisa con 29 coltellate nel garage di casa sua a Rimini. Un atteggiamento tenuto in particolare dopo che Louis Dassilva, il suo amante nonché vicino di casa, è stato iscritto nel registro degli indagati per l’omicidio della 78enne.

Occhiali da sole e passo svelto, per eludere i quesiti che tutti, in questo momento, si stanno ponendo: è vero che la relazione extraconiugale con Louis non è terminata dopo la scoperta da parte di Pierina? “Smentirò gli investigatori” risponde Manuela. E sul biglietto con scritto “mi manchi” trovato in una bottiglia di vetro sul pianerottolo dell’appartamento di Louis e della moglie Valeria dice con sarcasmo: “Pensavo l’aveste trovata in mare. Chi l’ha scritto è proprio romantico”.

Una presa in giro dei giornalisti o, piuttosto, un linguaggio anche corporeo che nasconde dei segreti? Come quello di un legame con il 35enne senegalese molto più stretto rispetto a quanto fatto credere e raccontato. Che la nuora di Pierina stia tacendo su molti aspetti della vicenda è evidente, come ha evidenziato su Affaritaliani.it l’avvocata e criminologa Anna Leone: Manuela, infatti, si sentiva minacciata dalla suocera, che l’aveva a più riprese criticata ed era venuta a conoscenza della relazione extraconiugale minacciando di rivelarla sia alla comunità dei Testimoni di Geova di cui faceva parte anche la nuora, sia a Valeria, moglie di Louis ed anche al figlio Giuliano marito di Manuela. Rimane, per esempio, da chiarire la questione dei 2mila euro che Manuela avrebbe consegnato l’estate scorsa a Louis, all’insaputa della moglie di quest’ultimo, o ancora l’insistenza della donna perché gli inquirenti indagassero sul passato di Pierina per ricostruire retrospettivamente la vita della scomparsa rivelando che da indagini difensive di parte.

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Non da ultimo il biglietto trovato nella bottiglia di vetro, la cui paternità potrebbe essere proprio di Manuela. Altrettanto evidente è la debolezza dell’impianto accusatorio a carico dello stesso Louis Dassilva, come evidenziato dal direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino nella stessa trasmissione condotta da Milo Infante: la mancata applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, con annesso pericolo di fuga, non si sposa infatti con il quadro indiziario per un omicidio tanto efferato. Ciò escludendo, ovviamente, che i magistrati siano in possesso di elementi importanti a carico di Louis, fatto che però non spiegherebbe il 35enne ancora a piede libero.

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Siamo di fronte, dopo 8 mesi di indagine, ancora ad un piccolo corto circuito, con tante domande e poche, anzi pochissime risposte. Senza contare la posizione dei due innamorati, Manuela e Louis, che si coprono e garantiscono l’uno per l’altro, rifiutandosi anche solo di fare luce sulla genesi e sull’epilogo (?) della loro storia, che non si esclude essere il movente dell’assassinio.

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