Pippo Franco, il medico: "Il vaccino lo fece. Ma da candidato di destra negò"
Alessandro Aveni Cirino, il medico di base accusato di falso dalla Procura per aver simulato la somministrazione del siero anti Covid imbarazza lo showman
Pippo Franco No-Vax per finta per la candidatura col centrodestra? Le verità del medico accusato per i falsi vaccini
Alessandro Aveni Cirino, il medico di base accusato di falso dalla Procura di Roma per aver simulato (al fine del rilascio del Green pass) la somministrazione del vaccino anti Covid nei confronti di almeno 13 suoi pazienti, mette in imbarazzo Pippo Franco. Il perché lo scrive il Fatto Quotidiano, che riporta le parole del giudice: Aveni davanti ai pm “evidenziava che non potevano essere considerati indizi a suo carico le dichiarazioni pubbliche di un noto attore (Pippo Franco) che, candidato per una lista alle elezioni politiche locali, aveva sostenuto di non essersi vaccinato contro il virus Covid-19, mentre invece era un suo paziente ed era stato da lui regolarmente vaccinato”.
Il medico, spiega il Fatto, "si è difeso affermando che il noto comico romano, all’anagrafe Francesco Pippo, avrebbe di fatto mentito in televisione per non fare brutta figura con i suoi potenziali elettori, durante la campagna per le elezioni amministrative a Roma dove era candidato nella lista civica di centrodestra, a sostegno di Enrico Michetti".
Come spiega sempre il Fatto Quotidiano, "sui canali social di Pippo Franco ci sono diversi monologhi, risalenti al 2020 e al 2021, in cui l’attore si mostrava scettico verso le politiche sanitarie poste in essere dal governo italiano, posizioni che gli avevano attirato le simpatie dei no-vax. Per i carabinieri del Nas di Roma, che hanno svolto le indagini, anche la foto postata su Instagram da Pippo Franco, in cui l’attore siede sulla poltrona nello studio di Aveni e la scritta “Vaccinato ma scettico”, sarebbe falsa: gli inquirenti, infatti, ritengono che il comico si sia vaccinato successivamente, a inchiesta già nota, per sviluppare gli anticorpi e presentare le analisi come scriminante. Tesi totalmente respinta dai legali della famiglia Pippo, che invece ribadiscono la regolarità dei certificati e delle dichiarazioni rilasciate", conclude il Fatto.