Pizzo e intimidazioni ai Gattuso. "Rino ha mandato un amico a pagare"

Ida, la sorella dell'ex giocatore del Milan, aveva denunciato. I clan le avevano bruciato due auto e chiedevano soldi dopo un finanziamento sul fotovoltaico

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Gennaro Gattuso
Cronache

I Gattuso vittime di intimidazioni e pizzo: "Solo Rino poteva risolvere tutto"

"La famiglia del campione del mondo Rino Gattuso avrebbe pagato il pizzo alla ‘ndrangheta" dopo aver subito delle intimidazioni. Lo sostiene il Fatto Quotidiano, che spiega come "i clan pretendevano una mazzetta per la realizzazione di un impianto fotovoltaico che sarebbe sorto a Corigliano Calabro, in un terreno di proprietà del padre e della sorella dell’attuale allenatore dell’Olimpique Marsiglia".

Secondo il Fatto, sarebbe questo "quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip Chiara Esposito, nei confronti del boss di Schiavonea Aldo Abbruzzese, accusato di estorsione aggravata da metodo mafioso ai danni dei Gattuso. Con lui in carcere è finito Mustapha Hamil, la sua “spalla”: il 17 ottobre e il 15 dicembre scorsi l’uomo di nazionalità marocchina è accusato di aver materialmente incendiato le auto di Ida Gattuso, sorella dell’ex calciatore del Milan. Il tutto al fine di intimidire Francesco Gattuso (padre di Rino ndr) e costringerlo al versamento della somma di denaro illecitamente pretesa”. Si tratterebbe di circa tremila euro.

Come sottolinea il Fatto Quotidiano, "non ci sono dubbi che la famiglia di Gattuso sia la parte offesa di tutta questa vicenda. Proprio la sorella dell’ex calciatore ha denunciato la vicenda ai carabinieri". In quell’esposto si legge che la richiesta della ‘ndrangheta “scaturiva dal fatto – dice – che in paese la mia famiglia è conosciuta in quanto mio fratello Gennaro è il noto calciatore”. 

Secondo il Corriere della Sera, "da intercettazioni telefoniche i carabinieri scoprono che ci sarà un pagamento. E qui entra in gioco il ruolo che avrebbe avuto Rino Gattuso. L’incontro per «estinguere» il pizzo avviene in un bar di Schiavonea, il 10 gennaio. Nel locale c ’è Abbruzzese. Attende l’emissario. Che arriva e gli consegna 2.300 euro, che secondo l’accusa è la seconda tranche dei 3 mila richiesti". L'emissario sarebbe un amico di Rino.

Sul Corriere della Sera si legge un dialogo telefonico tra Ida Gattuso, sorella di Rino e una sua amica di Corigliano. «Quindi è sceso Salvatore in Calabria?». «Sì, lo ha mandato mio fratello, è tutto a posto». «La storia solo tuo fratello la poteva rivolvere e nessuno più».