Poliziotta si uccide in Questura, si è sparata un colpo con la pistola
L'agente, madre di una bambina, era stata soccorsa dai colleghi e trasportata in condizioni disperate nella rianimazione dell'ospedale di Borgo Trento
Verona, Mazzetti: "Abbiamo preso parte al tavolo per la prevenzione"
Non ce l'ha fatta all'ospedale di Verona la poliziotta 46enne della Questura scaligera che ieri sera si era sparata un colpo di pistola nel suo ufficio. L'agente, madre di una bambina, era stata soccorsa dai colleghi e trasportata in condizioni disperate nella rianimazione dell'ospedale di Borgo Trento. La notizia del decesso è stata confermata da fonti ufficiali.
"Fin da subito - spiega Mazzetti - abbiamo preso parte attivamente al tavolo tecnico per la prevenzione delle cause del disagio voluto a suo tempo dall'Amministrazione grazie all'allora Capo della Polizia, Franco Gabrielli, a cui si deve il cambio culturale nell'affrontare la questione. Un tavolo dove si lavora per fronteggiare problematiche che possono trovare in molti fattori legati al servizio una cassa di risonanza, quando non la principale causa, generando o aumentando disagi che possono sfociare nel dramma".
"E questo perche' la tipologia, la durata e le modalita' del servizio incidono sul contesto esistenziale, familiare e personale del poliziotto. Per intenderci, e' troppo sbrigativo addebitare il suicidio di un poliziotto a un divorzio senza pensare che, magari, un rapporto si deteriora perche' un poliziotto non riesce neppure a condividere la vita familiare a causa del lavoro".
"Prevenire - sottolinea Mazzetti - vuole dire rimuovere o limitare al massimo questi fattori di criticita'. Gli strumenti e le proposte normative che vengono delineate, per prevenire il disagio dei poliziotti ma anche per consentire loro di affrontarlo senza remore, devono trovare immediata risposta dalla politica. E con la stessa urgenza attendiamo provvedimenti concreti che contribuiscano ad alleviare le difficolta' tecnico-operative ed organizzative di un settore che richiede investimenti seri. Perche' la sicurezza, proprio come la vita delle persone che lavorano per essa, non puo' essere considerata un costo".