Polli maltrattati e cadaveri ovunque: la vita choc negli allevamenti intensivi
Animal Equality rilascia una nuova inchiesta che mostra le terribili condizioni di vita di migliaia di polli a rapido accrescimento
Animal Equality Italia
Condizioni di sovraffollamento e cadaveri in decomposizione in un allevamento intensivo di polli italiano: GUARDA IL VIDEO
Condizioni di vita terribili per migliaia di polli a rapido accrescimento all’interno di un grande allevamento italiano: Animal Equity denuncia, in una inchiesta realizzata a più riprese dal 2019 in poi dal suo team investigativo, una situazione scioccante, che si è concentrata su un allevamento intensivo di polli Broiler impiegati nella filiera di produzione della carne nel Nord Italia. La capienza dell’allevamento è di circa 80.000 polli per ciclo produttivo e l’allevamento consta di due grandi capannoni.
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Tra i ritrovamenti principali documentati nel video:
-Alto tasso di mortalità con numerosi animali morti e in decomposizione abbandonati in cumuli insieme agli animali ancora vivi, dimostrando quindi un rischio sanitario e batteriologico oltre che grave incuria nei confronti degli animali;
-Pessime condizioni igienico-sanitarie, con la lettiera intrisa di deiezioni che produce ammoniaca e brucia la pelle degli animali. Nella lettiera sono stati anche trovati molti animali morti in prossimità delle mangiatoie;
-Animali con gravi problemi di salute, in particolare affetti da ferite e fratture agli arti dovute al peso abnorme della muscolatura e alla fragilità dello scheletro a causa della selezione genetica estrema a cui sono sottoposti;
-Condizioni di sovraffollamento e temperature troppo elevate proprio durante la stagione estiva, in cui gli stabilimenti dovrebbero essere mantenuti a temperatura controllata;
-Cadaveri abbandonati nelle celle frigorifere di età variabile, a dimostrazione del fatto che la mortalità all’interno dell’allevamento investigato è molto alta in tutti gli stadi di crescita dei polli;
-Cadaveri in decomposizione rinvenuti in vari punti dell’allevamento, tra cui la lettiera, in alcuni casi anche sotto delle mangiatoie.
La lettiera è sudicia e pregna di deiezioni, con possibili conseguenze negative per la salute respiratoria degli animali. All’alto tasso di ammoniaca contenuto nella pollina - ovvero la mistura di lettiera e deiezioni assorbite - si aggiunge anche un’alta carica batterica derivante dai corpi in stato di decomposizione. Il sistema di areazione è risultato sporco e inadeguato ad areare opportunamente la struttura.
Dai video si evince come gli animali vivi nella maggior parte dei casi sono incapaci di assumere una posizione di riposo naturale e di camminare adeguatamente. Molti di loro stanno in quella che è definita posizione dello “splay leg”, con arti divaricati per via del peso abnorme della muscolatura, che schiaccia lo scheletro dei polli e rende impossibile per questi delicati animali alcun movimento naturale. Altri animali invece risultano accasciati su un fianco o con arti rigidi e protesi, non in grado di muoversi.
Le problematiche riscontrate - causate non solo dalle condizioni in allevamento ma soprattutto dalla selezione genetica operata su questi animali - impediscono ai polli di riposare in posizione naturale, di camminare e di mantenersi in posizione eretta sulle zampe. Per i polli a rapido accrescimento anche raggiungere gli abbeveratoi e le mangiatoie risulta spesso problematico e ciò aggrava ulteriormente il loro stato di salute, causando in alcuni casi il decesso prematuro.
Sugli animali sono inoltre state riscontrate lacerazioni della cute ed arrossamenti, con perdita di piumaggio e presenza in alcuni casi di tagli visibilmente infetti e non curati. La causa è l’acidità della lettiera su cui gli animali poggiano costantemente il corpo, in particolare la zona del petto e del posteriore.
Nelle celle frigorifere sono stati rinvenuti i corpi congelati di molti animali di età variabile, elemento che suggerisce un alto tasso di mortalità in tutte le fasi di crescita in questo allevamento.
Alice Trombetta, Direttrice Esecutiva di Animal Equality Italia, dichiara: “I risultati emersi da questa investigazione ribadiscono l’urgenza di sensibilizzare i cittadini su cosa accade realmente negli allevamenti intensivi e la necessità da parte delle istituzioni di intervenire per porre fine all’allevamento dei polli Broiler a rapido accrescimento. I polli sono animali dall’intelligenza spiccata, con caratteristiche sociali complesse e come esseri senzienti non possono essere confinati in luoghi di questo genere, costretti a vivere nel degrado e nella sofferenza costante a causa di una selezione genetica che guarda solo al profitto dell’industria a scapito del benessere degli animali”.
Ogni anno in Italia vengono macellati più di 550 milioni di polli. Oltre il 90% di questi animali appartiene alle cosiddette razze “ad accrescimento rapido”, quegli ibridi commerciali di avicoli selezionati geneticamente nel tempo per raggiungere delle caratteristiche funzionali alla vendita per il consumo umano al costo più basso possibile.
Fin dal 2010, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha prodotto dei documenti che rilevano le negatività connesse al rapido incremento del peso dei polli Broiler, collegando esplicitamente le negatività rilevate - tra le quali si annoveravano i disturbi scheletrici - ai tassi di crescita eccessivi di questa razza.
Alla luce dei risultati emersi dalle inchieste realizzate all’interno degli allevamenti di polli, Animal Equality ha lanciato una petizione rivolta al Ministro per le Politiche Agricole e al Ministro per la Salute per chiedere di supportare a livello europeo la messa la bando delle razze a rapido accrescimento e di disporre l’abbandono totale delle razze a rapido accrescimento in Italia.
Animal Equality ha inoltre deciso di depositare una denuncia presso la Commissione europea contro tutti gli Stati Membri, rilevando come la condizione dei polli broiler allevati per la loro carne sia in netto contrasto con la legislazione UE che regola il benessere animale (Direttiva 98/58/CE).
Su tutto il territorio dell’Unione europea è infatti possibile allevare polli broiler “a rapido accrescimento” ma, come gli studi scientifici dimostrano, non è possibile assicurare a queste razze di polli una vita priva di sofferenza e dolore, rendendo così impossibile il loro benessere all’interno di un qualsiasi allevamento, come è invece richiesto dalla normativa UE, che impone il rispetto di standard minimi di benessere degli animali, riconosciuti come esseri senzienti dall’articolo 13 TFUE.
“L’Unione europea ha dichiarato il benessere animale una priorità, tanto che esso è stato anche inserito tra gli elementi essenziali della strategia "Dal produttore al consumatore" adottata dalla Commissione europea nel maggio 2020 nel contesto del Green Deal europeo. È quindi evidente che l’obiettivo è quello di proteggere sempre di più gli animali e tutelarne il benessere, ma è altrettanto evidente come l’allevamento dei polli broiler a rapido accrescimento sia in totale contrasto con questi propositi. È tempo che l’Unione europea si muova per mettere al bando questi ibridi commerciali inaccettabili", conclude Alice Trombetta.