Ponte sullo Stretto: il progetto, le tempistiche, i costi e i procedimenti giudiziari

L'ambizioso progetto dovrebbe essere avviato nel 2025, contenziosi permettendo. Un'opera da 13,5 miliardi di euro, di cui si parla da ormai oltre cinquanta anni

di Federico Ughi

Il progetto del Ponte sullo Stretto

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Ponte sullo Stretto: il progetto, le tempistiche, i costi e i procedimenti giudiziari

Dopo decenni di progetti, rinvii e ripensamenti, il Ponte sullo Stretto di Messina è ad un passo dal vedere avviati i cantieri. Concepito per unire Calabria e Sicilia attraverso un’opera ingegneristica senza precedenti, il ponte promette di rivoluzionare la mobilità tra le due regioni, inserendosi in un sistema infrastrutturale integrato che punta a migliorare i collegamenti nazionali ed europei.

Ponte sullo Stretto: una lunga storia di idee e stop

L’idea di un collegamento stabile tra le due sponde dello Stretto risale a tempi lontani, ma il primo concorso di idee internazionale per la sua realizzazione fu lanciato nel 1969 dal Ministero dei Lavori Pubblici. Dopo anni di studi e valutazioni, la soluzione definitiva venne individuata nel 1992.

Un passo decisivo arrivò nel 2003, quando il governo approvò il progetto preliminare e, nel 2004, indisse una gara europea per la progettazione definitiva ed esecutiva, oltre alla costruzione dell’opera. L’incarico venne assegnato nel 2005 e, l’anno successivo, la società Stretto di Messina affidò ufficialmente la realizzazione a Eurolink S.C.p.A., consorzio guidato dal Gruppo Webuild.

Dopo un’intensa fase di studi, nel dicembre 2010, Eurolink consegnò il progetto definitivo, approvato poi dalla Stretto di Messina il 29 luglio 2011. Tuttavia, l’iter si interruppe bruscamente con il Decreto-legge 179/2012, che bloccò l’avanzamento dei lavori.

Solo nel 2023, con il Decreto-legge 35/2023, il governo Meloni ha riattivato il progetto, fortemente voluto dal ministro Matteo Salvini, avviando una nuova fase di pianificazione e aggiornamento tecnico per adeguarlo agli standard attuali.

Ponte sullo Stretto: un'opera da record

Il Ponte sullo Stretto si candida a essere il ponte sospeso più lungo del mondo, con una lunghezza complessiva di 3.666 metri e una campata sospesa di 3.300 metri. Due torri di 399 metri di altezza sosterranno l’intera struttura, mentre l’impalcato, con una larghezza di 60,4 metri, accoglierà sia il traffico stradale che ferroviario.

L’infrastruttura prevede tre corsie per senso di marcia (due di transito e una di emergenza), una linea ferroviaria a doppio binario, capacità di trasporto di 6mila veicoli/ora e 200 treni/giorno. Il ponte sarà operativo 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, garantendo un collegamento stabile e continuo tra Sicilia e continente.

Sicurezza sismica e resistenza al vento

Uno degli aspetti più critici del progetto riguarda la resistenza ai terremoti. Situato in una delle zone più sismiche d’Italia, il ponte è stato progettato per superare gli standard di sicurezza imposti dalle Norme Tecniche per le Costruzioni. Le simulazioni indicano che l’opera potrà sopportare accelerazioni sismiche ben superiori a quelle previste per eventi sismici di pari probabilità di occorrenza.

Anche la resistenza al vento è stata oggetto di studi approfonditi: la struttura è progettata per restare stabile fino a 292 km/h, valore superiore a qualsiasi velocità del vento registrata nel Mediterraneo. Per garantire questa robustezza, sono stati effettuati test in alcune delle più avanzate gallerie del vento al mondo, tra cui il NRCC in Canada, BMS in Inghilterra, FORCE in Danimarca e il Politecnico di Milano.
 

Un impatto infrastrutturale senza precedenti

Oltre all’aspetto ingegneristico, il ponte avrà un impatto significativo sul traffico marittimo. Il progetto prevede un franco navigabile di 72 metri, sufficiente a consentire il passaggio delle imbarcazioni nei 600 metri di canale navigabile. In condizioni di traffico intenso, tale altezza si ridurrà leggermente a 70 metri, mantenendo comunque standard adeguati alle rotte internazionali.

Le tempistiche per la realizzazione del Ponte

L’iter per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina prevede una serie di passaggi tecnici e amministrativi che porteranno all’avvio effettivo dei lavori. Il primo step fondamentale sarà l’approvazione del Progetto Definitivo da parte del CIPESS (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile), a cui seguirà la riattivazione del contratto con il consorzio Eurolink, incaricato della realizzazione dell’opera.

Parallelamente alla redazione del Progetto Esecutivo, inizieranno le attività preliminari necessarie per preparare l’area alla costruzione del ponte. Queste includeranno: adeguamento della viabilità locale per agevolare i lavori, risoluzione delle interferenze con infrastrutture esistenti, bonifica degli ordigni bellici, considerata la storica presenza di residuati del 1943 su entrambe le sponde, indagini archeologiche, geognostiche e geotecniche per valutare l’impatto dell’opera sul territorio, predisposizione delle aree di cantiere.

Un altro aspetto chiave sarà la gestione degli espropri, che verranno eseguiti progressivamente in base allo stato di avanzamento dei lavori. Secondo il cronoprogramma attuale, l’avvio effettivo della costruzione del ponte è previsto entro il 2025, mentre la conclusione e l’apertura al traffico, sia stradale che ferroviario, è stimata entro il 2032.

Ponte sullo Stretto: sul cronoprogramma incidono i procedimenti giudiziari

Sul cronoprogramma pende tuttavia la spada di Damocle dei diversi procedimenti giudiziari in corso. WWF ha annunciato in questi giorni un nuovo contenzioso, accompagnato da un reclamo in sede comunitaria. Ad un recente evento Gaetano Benedetto ha evidenziato che il progetto del Ponte ha "ricevuto dalla Commissione VIA un puntuale parere negativo sulla Valutazione di Incidenza Ambientale, visto il danno potenziale su habitat e specie prioritarie di rilievo comunitario. E, dunque, necessario attivare un'altra specifica procedura, cosiddetta 'di III livello', in base alle Direttive e alle linee-guida dell'Europa. Proprio per questo il Cipess non riesce ad approvare il progetto. Inoltre, il progetto costituisce in realtà un 'piano' o 'programma di interventi complessi' che, in quanto tale, avrebbe dovuto essere sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica, passaggio che, pur sollecitato, non e stato invece espletato".

Un altro nodo è stato invece sciolto il 9 gennaio, quando il Tribunale delle Imprese di Roma ha respinto il ricorso presentato da 104 cittadini contrari alla costruzione del ponte, che avevano avviato un’azione inibitoria collettiva contro la Stretto di Messina S.p.A.. Il tribunale ha dichiarato inammissibile il ricorso, sottolineando che non essendo stato ancora approvato il progetto definitivo, non esiste un presupposto concreto su cui agire. Parallelamente, è stato respinto anche l’intervento di 139 cittadini favorevoli all’opera, il cui sostegno legale al progetto è stato ritenuto privo di fondamento giuridico in questa fase.

Oltre a questo contenzioso, ne esistono altri due che coinvolgono direttamente il consorzio Eurolink e la Parson Transportation da un lato e la società Stretto di Messina dall’altro.

Sul fronte amministrativo, il Tar del Lazio è interpellato per due distinti ricorsi presentati contro il parere favorevole con prescrizioni rilasciato nell’ambito della Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA). Il primo è stato presentato dalle associazioni ambientaliste Legambiente, Lipu e WWF Italia, ma la loro richiesta non verrà trattata con urgenza. Il secondo, promosso dai Comuni di Reggio Calabria e Villa San Giovanni, ha visto a gennaio il Tar esprimersi a favore dell'accoglimento del ricorso.

Ponte sullo Stretto: un progetto da 13,5 miliardi di euro

E veniamo infine ai costi del progetto. Il finanziamento del Ponte sullo Stretto di Messina ha seguito un percorso complesso, con una continua revisione delle cifre necessarie per la realizzazione dell’opera. Inizialmente, gli stanziamenti previsti per il 2024 ammontavano a 12 miliardi di euro, suddivisi tra risorse statali, fondi di sviluppo e capitali delle regioni coinvolte. Tuttavia, con il progredire della progettazione e la definizione degli accordi con i diversi soggetti affidatari, il valore dell’opera è stato aggiornato a 13,5 miliardi di euro, come riportato nel Documento di economia e finanza (Def) 2024. Questo aggiornamento ha evidenziato la necessità di reperire ulteriori 1,5 miliardi di euro per la copertura totale dell’opera.

La copertura finanziaria aggiornata per il 2025

Per garantire la realizzazione del progetto, nella manovra finanziaria per il 2025 sono stati stanziati ulteriori fondi, portando la cifra complessiva a 13,532 miliardi di euro. La copertura finanziaria definitiva è così suddivisa:

- 6,962 miliardi di euro dal bilancio statale

- 4,6 miliardi di euro dai Fondi per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) dell’amministrazione centrale, di cui 3,882 miliardi di euro più i precedenti 718 milioni di euro

- 1,6 miliardi di euro provenienti dai Fondi FSC delle Regioni Sicilia e Calabria

- 370 milioni di euro derivanti dall’aumento di capitale della Stretto di Messina S.p.A.

Questa articolata ripartizione delle risorse ha permesso di raggiungere la cifra finale di 13,532 miliardi di euro, garantendo così la copertura finanziaria necessaria per avviare e completare il progetto nei tempi previsti.

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