"Pozzolo mostrava l'arma agli invitati". Spunta l'ipotesi del terzo uomo
Il consigliere comunale Zani: “Ero in cucina quando ho sentito lo sparo, ho pensato fosse un mortaretto”. Il caso arriva in parlamento con un'interrogazione Pd
Le ipotesi sullo sparo di Capodanno. Pozzolo stava mostrando l'arma agli invitati? Oppure ha sparato qualcun altro?
Il caso Pozzolo e dello sparo di Capodanno approda in parlamento. "Chiediamo ai ministri Nordio e Piantedosi di chiarire urgentemente lo svolgimento dei fatti relativi ad una vicenda che ha visto protagonisti il sottosegretario alla giustizia Delmastro delle Vedove, gli agenti della sua scorta e alcuni agenti della polizia penitenziaria del carcere di Biella, nonché congiunti di questi, che risulta abbiano partecipato ad una festa di Capodanno a Rosazza in provincia di Biella”. Lo scrivono in una interrogazione ai ministri dell’Interno e della Giustizia i deputati Pd Debora Serracchiani, responsabile nazionale Giustizia e prima firmataria, Federico Gianassi, capogruppo in commissione Giustizia e i colleghi Michela Di Biase , Marco Lacarra e Alessandro Zan.
Nel frattempo, continuano le varie ipotesi su che cosa sia successo. Secondo la Stampa, "il parlamentare di FdI Emanuele Pozzolo sostiene che l’arma gli sia caduta facendo partire il colpo, ma per i testimoni la pistola era nelle sue mani". Secondo il quotidiano di Torino, "altro punto da chiarire è il motivo per il quale avrebbe estratto la pistola. Forse per farla vedere a qualcuno perché la poteva portare in giro da poco". Mentre "resta anche da capire perché si sia sottoposto allo “stub” che verifica se una persona ha sparato e si sia invece rifiutato di consegnare i vetiti che indossava".
Secondo il Giornale spunta invece l’ipotesi che a sparare sia stato qualcun altro dei presenti. "Il deputato di FdI non era l’unico armato quella sera. Armati erano tutti gli uomini della scorta di Delmastro, guidata dal genero di Campana, Pablito Morello, e alcuni loro colleghi invitati per l’occasione", scrive il Giornale, che aggiunge: "Sul comportamento della scorta ci sono già alcune ombre, al punto che il sindacato della polizia penitenziaria ha protestato per la presunta «criminalizzazione» degli agenti. Ma un dato è certo: in nessuna delle sue dichiarazioni il sottosegretario alla Giustizia, quando ha detto di trovarsi al momento dello sparo fuori dall’edificio a portare i rifiuti, ha detto che gli agenti erano con lui. Se hanno lasciato uscire Delmastro da solo, gli agenti da una parte hanno violato i loro doveri, dall’altra erano presenti al fattaccio. Era uno di loro a impugnare la pistola caduta a Pozzolo?", conclude il Giornale.