Preti pedofili, Ratzinger denunciato: violazione dei diritti umani. L'esposto

Wilfried Fesselmann, l’uomo che ha alzato il velo sulla pedofilia nella Chiesa tedesca: "Dice bugie, coprì il mio stupratore"

Cronache
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Preti pedofili, "Ratzinger coprì il mio stupratore, sapeva tutto"

Lo scandalo dei preti pedofili continua e ieri c'è stata un ulteriore intervento del Papa emerito Ratzinger che ha chiesto perdono per gli abusi sessuali della Chiesa che era stata a lui affidata, per la "grandissima colpa" di non aver affrontato i casi di pedofilia "con la necessaria decisione e responsabilità". Ma chi ha subito quelle violenze da parte di un sacerdote tedesco non crede al pentimento di Benedetto XVI. Wilfried Fesselmann - si legge su Repubblica - fu abusato nella parrocchia di Sant’Andrea di Essen dal pastore Peter H. quando aveva 11 anni. Alcuni casi emersero già allora e il prete fu trasferito nel 1980 a Monaco, nella diocesi di Joseph Ratzinger. Ma il prete continuò per anni a molestare bambini ed è oggi al centro dello scandalo che ha travolto il Papa emerito. E Fesselmann è persino convinto che le dimissioni del Papa emerito, nel 2013, siano legate alle prime indagini serie sulla pedofilia nella Chiesa tedesca che cominciarono proprio allora.

"Quello dei pedofili nella Chiesa - spiega Fesselman a Repubblica - è un sistema. È dal 2006 che denuncio il mio caso, e nel 2010 scrissi una lettera a Ratzinger, che allora era Papa. Almeno servì a mandare in pensione il prete pedofilo che mi aveva molestato. Quanto alle parole di Ratzinger sul protocollo, posso solo dire questo: quando un prete viene trasferito, il vescovo viene ovviamente informato del motivo. E quando mandai le mie prime mail di denuncia, nel 2006 e 2008, a un pastore di Monaco che le girò alla diocesi, mi ritrovai la procura di Traunstein a casa. Sostenevano stessi ricattando la Chiesa. Aiuterò Andreas Schulz, un famoso avvocato che si occupa di crimini di guerra. Vuole intentare un processo contro Ratzinger".

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