Processo Grillo jr, Silvia: "Testa al muro e presa da dietro. Mi urlava cagna"

Lo sfogo in aula della ragazza che accusa i quattro amici di abusi: "Dicevano "prendila", e ancora "è il mio turno". I verbali delle udienze

Di Redazione Cronache
Tags:
processo grillo jr
Ciro Grillo
Cronache

Processo Grillo jr, Silvia in lacrime e gli avvocati della difesa: "C'è una spiegazione per cui lei non era lubrificata?

Il processo a carico di Grillo jr e i suoi tre amici accusati di stupro di gruppo da una ragazza conosciuta in vacanza in Sardegna nell'estate del 2019, riprenderà domani. In aula potrebbe essere proiettato il video girato dagli imputati che riprende alcuni atti sessuali. Ma emergono i verbali dell'udienza chiave, quella a porte chiuse di Silvia, la giovane che accusa il figlio del garante del M5s e gli amici degli abusi di gruppo. L'udienza - riporta Il Fatto Quotidiano - comincia il 7 novembre: "Mi sono messa sotto le lenzuola - dice Silvia - e ho sentito qualcuno che entrava nel letto alle mie spalle". La ragazza scoppia in lacrime, la seduta viene interrotta quasi subito. Corsiglia, dice, "l’afferra per i capelli": "Mentre lui abusava di me sentivo le voci degli altri che ridevano”. Lei, racconta, prova a divincolarsi: "Non mi facevano passare, in più io mi sentivo indifesa. Ero comunque mezza nuda, mi vergognavo davanti a questi qua... Poi Francesco mi ha preso da dietro". Gli abusi continuerebbero nella doccia: "Mi teneva la testa contro il muro (...) mi urlava ‘cagna’( . . .) "mi ha fatto male".

Leggi anche: "Gianni Agnelli non sarebbe contento del nipote John". L'affondo di Briatore

Leggi anche: Meloni: "Piano Mattei da 5,5 mld". Presidente africano: "Noi non consultati"

Segue un botta e risposta tra la testimone e la sua legale Giulia Bongiorno: "Lei - prosegue Il Fatto che riporta i verbali di queste udienze - sportiva e forte, perché non si è divincolata?”. Silvia ripete spesso che era "paralizzata": "Loro... lui... era più forte... non riuscivo, c’era anche questo senso di vergogna e paura mi irrigidiva molto (...) mi mancavano le forze e poi c’erano anche gli altri nella stanza... Urlavo ma non mi usciva la voce”. Silvia a questo punto racconta di essere uscita sulla veranda, di essersi seduta con gli altri ragazzi, di essere stata costretta a bere “un beverone” dal “sapore strano” e di essere stata condotta in una camera da Lauria, Grillo e Capitta: "Mi toccavano e mi sfilavano i vestiti (...) Sentivo che dicevano "prendila" ‘prendila’, e anche ‘adesso tocca a me’ (...). Mi davano schiaffi al fondo schiena e botte (...) Non sentivo più il mio corpo (...) Ho visto nero e sono svenuta”. “Comprendeva quello che stava succedendo?”, chiede il pm. Silvia: “Sì, che ero in pericolo” (...) avevo uno stato di confusione per l’alcol, mi sentivo molto stordita, però sapevo quello che stavano facendo”.

Il 13 dicembre 2023 si apre il controesame. Comincia Antonella Cuccureddu, legale di Corsiglia. È l’udienza che fa più discutere. Ecco alcune delle domande rivolte alla parte civile e riportate da Il Fatto Quotidiano: “Cosa le ha impedito di uscire dal letto?”;“lui le teneva la testa con una o con due mani?”; “aveva le gambe aperte o chiuse?”; “ha sollevato il bacino quando le sono state tolte le mutande ”;“c’è una spiegazione per cui lei non era lubrificata? ”;“le sue labbra erano serrate sul pene di lui?; “come respirava in quel momento (durante il rapporto orale, ndr)?; “ha percepito che avrebbe potuto far male al ragazzo?”;“ha capito che poteva morderlo?”. Risposta: “Non mi ricordo di respirare. Io come respiravo? Non so se respiravo, avevo paura! Ero terrorizzata (piange).