Pronto soccorso, fino a 31 ore in attesa prima del ricovero e mancano 5mila medici. I dati choc

Rapporto Agenes: il 22% degli accessi sono impropri. Ma chi cerca una risposta rapida per un problema non la trova, perché anche i medici di base sono sempre meno e con troppi pazienti da seguire

di redazione cronache
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Pronto soccorso, crisi senza fine: mancano troppi medici e aumentano gli accessi. Il cortocircuito

La crisi della sanità pubblica è ogni giorno più evidente, molte delle promesse fatte dal governo non sono state mantenute e diversi provvedimenti chiave sono stati rimandati ai prossimi anni. A soffrire maggiormente per questa situazione sono i pronto soccorso. I numeri sono davvero preoccupanti: 1 milione di accessi in più, fino a 31 ore di media in attesa sulla barella prima di un ricovero e carenza di 5mila medici. "I dati già analizzati sugli accessi nei pronto soccorso italiani nel primo semestre del 2024 - spiega Andrea Fabbri dell’ufficio di presidenza di Simeu (Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza) e direttore dell’Unità operativa pronto soccorso di Forlì a Il Messaggero - segnano un incremento del 5 per cento. In parallelo, il numero di noi medici è diminuito. Questa è una crisi vera, bisogna prenderne atto. Servono subito provvedimenti straordinari. Se mancano 4.500-5.000 medici, non si può fare finta di nulla".

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Il professor Walter Ricciardi, ordinario di Igiene all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, mette in fila le azioni da compiere: "Serve - spiega Ricciardi a Il Messaggero - davvero un grande piano strutturale, non bastano interventi tampone. Dobbiamo capire che c’è non solo una grave carenza di personale, ma anche la mancanza di incentivazioni, di condizioni di lavoro sicuro, gratificante. I medici in Italia sono gli unici in Europa ad avere perso potere di acquisto, per questo chi può se ne va all’estero, in pensione o nel privato, specialmente se lavora nella prima linea dei pronto soccorso".

In molti - emerge dai numeri diffusi relativi al primo semestre del 2024 - vanno in pronto soccorso, contribuendo al sovraffollamento, magari per un malanno non serio ma che necessita un risposta. E non la trovano dai medici di base che a loro volta sono sempre meno. Secondo lo studio di Agenas, il 22 per cento degli accessi al pronto soccorso sono impropri. In altri termini: uno su quattro non dovrebbe andare in ospedale. Solo che - prosegue Il Messaggero - non sa a chi rivolgersi e lì finisce. Tutti questi elementi portano a una combinazione micidiale: chi dovrebbe essere ricoverato trascorre anche 48-72 ore sulle barelle, a volte stipate nei corridoi, in condizioni non dignitose. Chi invece cerca una risposta rapida per un problema banale (ma che comunque non può essere trascurato) rischia di trascorrere la giornata in pronto soccorso ad aspettare.

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