Protesta degli agricoltori, ancora blocchi a Parigi: si punta a Bruxelles
Il premier Macron: "Senza una politica adeguata i nostri agricoltori non potrebbero vivere". Intanto Attal: "Entro il 15 marzo arriveranno gli aiuti"
Francia , continua la protesta degli agricoltori. Attal: "Entro il 15 marzo arriveranno gli aiuti"
Il premier Gabriel Attal prova a calmare le proteste degli agricoltori che stanno andando avanti da giorni in tutta la Francia. «Ci deve essere un’eccezione agricola francese», ha detto il capo del governo intervenendo all’Assemblea nazionale durante il suo discorso di politica generale. Lo riporta La Stampa.
Una dichiarazione utile a presentare gli orientamenti del suo governo che ogni primo ministro francese compie all’inizio del proprio mandato, in questo caso arrivata nel bel mezzo della contestazione che ha investito tutta la Francia.
Tra le urla dei deputati dell’opposizione e qualche timido applauso della maggioranza, Attal ha annunciato la volontà di «deburocratizzare» il Paese, snellendo le tante procedure amministrative che appesantiscono molti settori. «Venerdì scorso ho annunciato la soppressione di dieci prime norme nazionali per i nostri agricoltori e molte alte seguiranno a livello locale», ha detto Attal.
Il premier ha poi promesso un’ondata di controlli nella grande distribuzione per proteggere gli agricoltori dal problema della concorrenza sleale, mentre per i viticoltori è stata prevista la creazione di un «fondo di emergenza».
«Sull’allevamento, abbiamo creato un sistema per affrontare l’inflazione che sarà rafforzato», ha promesso il leader.
A meno di tre settimane dalla sua nomina, Attal si ritrova a gestire una crisi nazionale che rischia di mettere in forte difficoltà la maggioranza del presidente Emmanuel Macron in vista delle prossime elezioni europee.
Tra le rivendicazioni del settore agricolo ci sono anche quelle riguardanti l’allentamento dei vincoli imposti da Bruxelles. A tal proposito, ieri sera l’Eliseo ha fatto sapere che le negoziazioni sul trattato di libero scambio tra l’Ue e i Paesi del Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay, Uruguay) sono state interrotte per volere di Parigi, da tempo contraria al progetto.
La stessa Commissione europea ha riconosciuto attraverso un suo portavoce che «le condizioni non sono soddisfatte» nonostante i negoziati proseguano. Uno dei dossier più contestati dal movimento di protesta, anche se dalla Svezia, dove si trova in visita, il presidente Emmanuel Macron ha ricordato l’importanza delle politiche comunitarie: «Senza la politica agricola comune (Pac) i nostri agricoltori non avrebbero reddito, molti di loro non potrebbero vivere».
A tal proposito Attal ha annunciato che «tutti gli aiuti della Pac saranno versati sui conti bancari degli agricoltori entro il 15 marzo».
Intanto, nel resto della Francia continua la mobilitazione, nonostante il calo della partecipazione rispetto ai giorni scorsi. L’assedio di Parigi promesso dai sindacati alla fine non c’è stato, ma attorno alla capitale ci sono ancora otto posti di blocco posizionati su alcune delle principali arterie autostradali.
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