Diddy, il caso si allarga: altre 120 vittime lo accusano di violenza sessuale, tra loro anche 25 minori

Un uomo accusa il rapper di averlo costretto a fare sesso orale quando aveva appena 9 anni

di redazione cronache
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Puff Daddy, altre 120 denunce di violenze si aggiungono a quelle già a carico del produttore musicale. Lui si dichiara innocente

Il caso di Puff Daddy si allarga ulteriormente. Alle accuse a carico di Sean Combs, arrestato a Manhattan il 17 settember per racket e traffico sessuale, si aggiungono le denunce di altre 120 presunte vittime di stupro e aggressioni. Ad annunciarlo è stato in una conferenza stampa l'avvocato Tony Buzbee, che rappresenta 60 uomini e 60 donne. Tra loro 25 erano minori all'epoca dei fatti. "Il più grande segreto dell'industria dell'intrattenimento è stato finalmente rivelato al mondo – sono le parole di Buzbee riportate dalla BBC – Il muro del silenzio ormai è stato rotto”.

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Le prime accuse nei confronti di Puff Daddy risalgono al 1991 con un picco dopo il 2015. Buzzbee riporta che i suoi assistiti sarebbero stati abusati dopo i White Party organizzati dal produttore musicale. Un uomo afferma di essere stato violentato in uno studio di registrazione di New York quando aveva appena 9 anni. Puff Daddy gli avrebbe prospettato un futuro radioso nel mondo della musica salvo poi, una volta soli, costringerlo a un rapporto orale.

Buzbee riporta poi che il modus operandi era sempre lo stesso. Prima si dava alla vittima una bevanda corretta con droghe di vario tipo, poi avveniva l'aggressione. Lo studio dell'avvocato texano starebbe valutando altre 100 segnalazioni.

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Puff Daddy nel frattempo continua a dichiararsi innocente e uno dei suoi difensori, Erica Wolff, ha fatto sapere che Combs “non può affrontare ogni accusa priva di merito in quello che è diventato uno sconsiderato circo mediatico. Detto questo, il signor Combs nega categoricamente e con enfasi come falsa e diffamatoria qualsiasi affermazione secondo cui avrebbe abusato sessualmente di chiunque, compresi i minori. Non vede l’ora di dimostrare la sua innocenza e di vendicarsi in tribunale, dove la verità sarà stabilita sulla base delle prove, non delle speculazioni”.

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