Radioterapia localizzata tumori solidi: nuove prospettive in campo oncologico

Una nuova piattaforma è in grado di individuare e trattare solo la zona affetta dal tumore, senza toccare i tessuti circostanti

Cronache
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Radioterapia, grazie a una piattaforma si possono trattare i tumori solidi all'interno degli organi

Un'innovativa piattaforma di radioterapia è in grado di intervenire e trattare solo la zona dove è localizzato il tumore, risparmiando i tessuti circostanti e coniugando efficacia terapeutica e sicurezza del paziente. BetaGlue Technologies è l'azienda che ha annunciato il trattamento del primo paziente, all'interno di uno studio clinico con BAT-90

Precisamenete, la terapia è stata eseguita su un paziente con un tumore al fegato e coordinata del prof. Malkhaz Mizandari, presso il New Hospitals di Tbilisi in Georgia, un centro d’eccellenza a livello internazionale gemellato con la Thomas Jefferson University di Filadelfia (USA).  Questa nuova radioterapia apre importanti prospettive in campo oncologico, con vantaggi sia per il paziente che per il sistema sanitario. Si tratta, infatti, di una soluzione di medicina nucleare terapeutica estremamente precisa (colpisce solo l’area interessata dal tumore), personalizzata (tarata sulle necessità cliniche del paziente), rapida (una sola iniezione con polimerizzazione in pochi minuti) e sicura (l’energia radiante viene rilasciata dove serve, evitando irradiazioni di organi e tessuti limitrofi che potrebbero essere fonte di rischio per il paziente e gli operatori sanitari).

In particolare, BAT-90 è composto da una matrice biocompatibile che emette radiazioni beta, somministrabile al paziente tramite un’iniezione percutanea: le microsfere marcate con Ittrio 90 che sono al suo interno vengono iniettate dentro il tumore e, grazie al raggiungimento, in soli 120 secondi, della completa polimerizzazione della matrice che le contiene, vengono trattenute esclusivamente nella zona di iniezione. Grazie a ciò, le microsfere non si diffondono in altri organi o tessuti e rilasciano la loro energia radiante solo nel tumore target. In tal modo viene utilizzata una dose radioattiva estremamente contenuta e di molto inferiore rispetto ai trattamenti radio-metabolici tradizionali, a tutto vantaggio dell’efficacia del trattamento e della sicurezza del paziente.

Il dr. Antonino Amato, CEO/CMO, dichiara: "La conferma in questo primo paziente di quanto emerso negli studi pre-clinici con BAT-90 apre delle prospettive estremamente importanti per la medicina nucleare terapeutica in ambito oncologico, che potrà auspicabilmente portare ad un miglioramento degli esiti e della qualità di vita di pazienti colpiti da varie tipologie tumorali. Grazie a questi trattamenti mirati e circoscritti, si consolida sempre più il concetto di medicina di precisione in radioterapia".