Reggio Emilia, bufera sulla band P38: canzoni brigatiste durante il concerto
I trapper brigatisti salgono sul palco della Festa dell’Unità Comunista e inneggiato agli Anni di Piombo. L’indignazione di Maria Fida Moro e Lorenzo Biagi
Reggio Emilia, la band P38 sale sul palco e inneggia alle Brigate Rosse
"Zitto zitto pagami il riscatto, zitto zitto sei su una R4" questo uno dei testi choc della band P38 – La Gang. Un richiamo diretto alla vettura R4, emblema del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro e di ciò che furono quegli infernali Anni di Piombo.
Il gruppo controverso si è esibito in un circolo Arci di Reggio Emilia per l’evento denominato: “La Festa dell’Unità Comunista”. I P38 hanno fatto il loro ingresso sul palco con un look difficilmente equivocabile: passamontagna bianco e bandiera di stampo brigatista. I testi della band che si definisce un “collettivo musicale artistico insurrezionale” lasciano poco spazio all’immaginazione: “Piazzo una carica dentro al Senato. Scappo veloce fra resto basso".
Reggio Emilia, pioggia di critiche. L’indignazione dei figli di Aldo Moro e Marco Biagi dopo l’esibizione dei P38
Non tardano ad arrivare le condanne per l’esibizione tenutasi il 1° Maggio. Prima fra tutte la figlia di Aldo Moro, Maria Fida che alla Gazzetta di Reggio ha così esordito: “Intendo agire per vie legali. Qui non si tratta di libertà di pensiero, ma è istigazione al terrorismo. Mio padre, Aldo Moro, era il contrario di tutto ciò che c'è in quei testi, altrimenti sarebbe stato comprato come altri. Invece è stato ucciso. E ancora oggi in Italia e in Europa paghiamo l'assenza della sua politica lungimirante”.
Non manca la critica di Lorenzo, figlio di Marco Biagi, che al Quotidiano Nazionale ha così dichiarato: “Trovo incredibile che sia stata appesa una bandiera delle Br. Nella città dove le Br sono nate” e ha poi aggiunto: “Ho una rabbia enorme. Poi razionalizzo e penso che in Italia è così dagli anni Settanta, che è ora di finirla. E l’unica cosa che possiamo fare è trasmettere i giusti valori ai giovani. E tenere alta la guardia. Mi fermo qui io Lorenzo, figlio di Marco Biagi ucciso dalle Nuove Br”.
Reggio Emilia, la risposta della band P38 su Facebook
La risposta della band è arrivata su Facebook: “Se davvero fossimo componenti di un gruppo armato clandestino forse strillarlo nei pezzi e sui palchi non sarebbe la migliore strategia da adottare...” e hanno poi aggiunto: “Sì, lo ammettiamo: siamo di sinistra. Comunisti, direbbe qualcuno. E siamo molto arrabbiati. Se davvero volete accusarci di qualcosa, recriminateci questo”.