Riccione, sorelle travolte dal treno. "Papà stai tranquillo, stiamo tornando"

Giulia e Alessia portate in stazione da un 24enne: "Erano distrutte ma mi sembravano lucide, normali"

Cronache
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Sorelle travolte dal treno, le telecamere non le hanno mai inquadrate

La tragica morte di Giulia e Alessia Pisanu, di 15 e 16 anni, travolte da un treno nella stazione di Riccione resta un mistero. Sono ancora troppe le cose che non tornano nella ricostruzione dei fatti. Alessia alle sei del mattino di domenica - si legge sul Corriere della Sera - ha chiamato il padre. Lui ha visto un numero sconosciuto e si è preoccupato. "Tranquillo papà. Il mio cellulare è scarico, a Giulia lo hanno rubato. Va tutto bene, stiamo andando in stazione e torniamo a casa". Sono arrivate alla stazione di Riccione poco prima della 7, accompagnate da un ragazzo toscano di 24 anni e da un suo amico che avevano conosciuto poco prima in discoteca e che gli avevano prestato il cellulare per chiamare casa. "Erano distrutte ma mi sembravano lucide, normali", ha detto agli agenti il ragazzo che le ha accompagnate in stazione.

Quello che è successo dopo, - prosegue il Corriere - gli agenti della Polizia ferroviaria lo stanno ancora ricostruendo grazie a una decina di testimonianze, perché le telecamere della stazione, cinque di cui tre puntate sui binari, non le avrebbero mai inquadrate. Perché Giulia e Alessia erano sui binari? Gli uomini della Polfer, tendono a escludere l’ipotesi di un suicidio, e propendono per una «condotta incauta». Forse non volevano perdere il treno che li avrebbe riportate a casa, ma quello fermo non era diretto a Bologna partito già da una decina di minuti. Forse non lo hanno capito, è possibile che si siano confuse, di sicuro erano stanche.