Risiko delle Procure: le poltrone di Torino e Roma. Verso un clamoroso ritorno

Per il capoluogo piemontese in pista ci sono: Giovanni Bombardieri, Maurizio Romanelli e Giuseppe Amato. Ma il nome più inaspettato riguarda la Capitale

Di Redazione Cronache
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Michele Prestipino
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Procure, i movimenti nel Csm per assegnare le poltronissime di Torino e Roma. Ecco chi sono i favoriti

La partita delle Procure è iniziata con le assegnazioni delle prestigiose poltrone di Napoli a Nicola Gratteri e Firenze a Filippo Spiezia, ma questo é stato solo l'inizio, é infatti in corso un vero e proprio risiko per due tribunali chiave: Torino e Roma. Si tratta - si legge su La Stampa - di un gioco ad incastro deciso da un Csm che per la prima volta è a maggioranza di destra e che continuerà a ridisegnare il rapporto politica-magistratura sull'asse Palazzo Chigi-Palazzo dei Marescialli.

È però Torino il perno centrale da cui molte cose discenderanno. La corsa al dopo-Anna Maria Loreto è pronta a entrare nel vivo nel capoluogo piemontese. Vede in pole position due o tre magistrati senza però negare una legittima e fondata possibilità anche agli aggiunti interni (tra i quali Marco Gianoglio, capo del pool "reati economici", che ha indagato sui bilanci e sulle presunte plusvalenze della Juventus). E che concorrono tutti - e contemporaneamente - anche per il secondo vertice dell'ufficio giudiziario, quello della Procura generale di Corte d'Appello lasciato sguarnito dal sopravvenuto pensionamento dell'esperto Francesco Saluzzo.

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Per quel ruolo - prosegue La Stampa - si sono candidati in sette tra cui Lucia Musti, ex reggente della Procura Generale di Bologna ed Enrico Cieri di Alessandria. Per la procura ordinaria piemontese c'è Giovanni Bombardieri, attuale procuratore di Reggio Calabria, uomo esperto nella lotta alla ‘ndrangheta, già "Aggiunto", per diverso tempo, alla procura di Catanzaro: un direttivo "pesante" che conta sette anni di ruolo. C'è anche Maurizio Romanelli, volto storico della procura di Milano e ora a capo dell'ufficio di Lodi.

A sparigliare le carte potrebbe arrivare Giuseppe Amato, ora capo della procura di Bologna e prima di Trento e Pinerolo, figlio di Nicolò Amato già a capo del Dap. Ma insistenti rumors collocano quest'ultimo in piena corsa per la Procura Generale di Roma. Una maratona qualificata e complessa. Perché oltre ad Amato, il nome forte è quello di Antonio Patrono attualmente a capo dell'ufficio requirente di La Spezia, ma già membro del Consiglio Superiore. E sarebbe difficile - nel merito - motivare anche un diniego a Michele Prestipino, già procuratore di Roma con nomina annullata dal Consiglio di Stato a maggio 2021.