Addio a Papa Francesco, fedeli in fila per l'ultimo saluto. Commemorazione in Parlamento, Meloni: "Grata per i suoi consigli"
La salma, trasferita a San Pietro da Santa Marta, rimarrà esposta per tre giorni alla venerazione dei fedeli
Papa, Meloni: "Mai smesso di invocare la pace anche se le sue parole potevano essere travisate"
"Papa Francesco non hai smesso di invocare la pace e la fine delle guerre che feriscono l’umanità, dalla 'martoriata' Ucraina al Medio Oriente, passando per il Sahel. Lo ha fatto anche quando sapeva che alcuni avrebbero potuto non capire, e che le sue parole avrebbero potuto essere travisate e strumentalizzate. Ma i suoi molteplici appelli alla pace rappresentano per noi, oggi, un ulteriore monito alla responsabilità". Lo ha detto Giorgia Meloni, alla Camera per la commemorazione di Papa Francesco.
"Papa Francesco -sottolinea il presidente del Consiglio- ha saputo interpretare in modo nuovo molte cose, a partire dai rapporti internazionali. Anche questo è stato ricordato. Diceva che 'la diplomazia è un esercizio di umiltà perché richiede di sacrificare un po’ di amor proprio per entrare in rapporto con l’altro, per comprenderne le ragioni e i punti di vista'. E è un insegnamento che intendiamo coltivare".
Papa, Meloni: "Sempre grata per suoi insegnamenti e consigli"
"Sarò sempre grata per il tempo trascorso insieme, per gli insegnamenti e i consigli". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla commemorazione di Papa Francesco alla Camera.
Papa Francesco, commemorazione in Parlamento: minuto di silenzio e lungo applauso
Commemorazione oggi in Parlamento per Papa Francesco, nel giorno in cui la salma del Pontefice morto il 21 aprile scorso è stata portata a San Pietro e mentre centinaia di fedeli si trovano in fila per omaggiarlo. Montecitorio ha osservato un minuto di silenzio per la scomparsa del Santo Padre, mentre al termine della commemorazione c'è stato un lungo applauso dell'intero emiciclo. A prendere per primi la parola in Aula sono stati i presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana.
La Russa: "Impegno instancabile per pace e fraternità tra popoli"
"Camera e Senato si ritrovano oggi riunite in questa Aula per rendere omaggio a un Pontefice che abbiamo amato e ammirato per l’instancabile forza ed energia con cui si è battuto per la giustizia, la pace e la fraternità tra i Popoli e le Nazioni. In questi anni di Pontificato, la profondità del Suo messaggio di fede e di speranza ha saputo toccare le corde più profonde dei nostri cuori. E persino in queste ultime settimane, nonostante la malattia lo avesse fortemente debilitato, Papa Francesco mai ha smesso di far sentire la sua voce affinché i conflitti, le divisioni e le guerre venissero superate", ha detto ancora il presidente del Senato.
Il Pontefice, ha aggiunto, "è stato un autentico testimone di fede vissuta, capace di incarnare fondamentali valori di misericordia e solidarietà. La Sua attenzione verso gli ultimi, verso i più fragili, e verso gli emarginati, ha superato le diversità religiose e spirituali ed è diventata una continua esortazione ai leader del mondo a lavorare insieme per la pace, il bene comune e il rispetto della dignità di ogni persona".
"La Sua presenza in Piazza San Pietro domenica scorsa, circondato dall’amore dei fedeli, resterà uno dei momenti più commoventi ed emozionanti dei suoi 12 anni di Pontificato. Con le ultime forze, Papa Francesco è voluto essere presente per salutare tutti di persona. Un’ultima volta. Tutta la potenza della sua eredità spirituale - ha continuato La Russa - credo possa essere riassunta in questo gesto in cui offre la sua sofferenza come atto d’amore, di fede e di speranza. E questo Suo ultimo incontro nel giorno della Resurrezione, si ricollega idealmente all’immagine di Papa Francesco in quella stessa piazza e in quella Basilica di San Pietro, vuote a causa della pandemia Covid. Una immagine che non era però quella di un uomo solo, anzi: Papa Francesco era la risposta più eloquente alla solitudine del mondo. Un invito a vincere le barriere dell’isolamento, riscoprendosi comunità unita nel cuore e nella speranza".
"Ricordo ancora, con profonda emozione, la sua inaspettata visita in Senato. La prima volta di un Papa a Palazzo Madama dove venne per rendere omaggio al Presidente Emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano. Un commovente momento di grandissima umanità e semplicità, eppure allo stesso tempo un gesto di enorme significato istituzionale", le parole di La Russa.
"Oggi, dinanzi alle Camere riunite, vorrei rammentare Papa Francesco non con tristezza, per quanto la commozione sia difficile da nascondere, ma con gratitudine e riconoscenza. Ringraziandolo per il messaggio di amore, di fede e di impegno che con il suo esempio, le sue parole e la sua vita ci ha lasciato per guidarci verso un futuro di pace e di speranza", ha concluso la seconda carica dello Stato.
Fontana: "Pastore tra la sua gente, pellegrino di pace e testimone di misericordia"
"È stato il primo Papa proveniente dal continente americano, il primo a chiamarsi Francesco. La scelta di quel nome fece subito comprendere l’attenzione che avrebbe avuto per gli ultimi, per le persone malate e per chi soffre", ha quindi affermato il presidente della Camera, Lorenzo Fontana.
"Ha voluto sempre camminare accanto a tutti, senza escludere nessuno. Il suo Magistero, fondato sulla solidarietà e sulla difesa della dignità umana, è stato un esempio di vicinanza ai fedeli e di impegno a favore anche delle persone anziane e dei più deboli. La sua scomparsa -ha detto ancora Fontana- lascia un vuoto profondo per i cattolici e per l’intera comunità internazionale. Religiosi e laici, credenti e non credenti si stringono nel ricordo di un uomo che ha svolto la propria missione con spirito di sacrificio e di abnegazione cristiana. Fino all’ultimo istante non ha mai abbandonato chi confidava nel suo sostegno. Anche nelle sue condizioni di salute sempre più fragili, nel giorno di Pasqua ha avuto la forza di impartire la benedizione 'Urbi et Orbi' e di abbracciare simbolicamente per l’ultima volta i fedeli presenti in Piazza San Pietro".
"'La mia gente è povera e io sono uno di loro', disse un giorno spiegando la decisione di abitare in un appartamento semplice, al di fuori del Palazzo Apostolico. È stato pastore tra la sua gente, pellegrino di pace e testimone di misericordia. Il suo pontificato è giunto al termine proprio come era iniziato: con i fedeli, con la preghiera e con l’invito a nutrire sempre la speranza", ha detto ancora.
"Nei 12 anni del suo pontificato, segnati a livello mondiale da un clima di tensione, conflitti e incertezza, il Santo Padre - ha continuato Fontana - si è speso senza riserve per infondere fiducia e conforto nei cuori di tutti. Di fronte agli orrori e alle devastazioni delle guerre, non ha mai smesso di lanciare vibranti appelli in favore della pace. La sua instancabile vocazione al dialogo lo ha condotto dove nessun altro Pontefice era mai giunto. Francesco è stato, infatti, il primo Papa a partecipare a un vertice del G7, a incontrare un Patriarca di Mosca, a recarsi in Iraq. Personalmente, non potrò mai dimenticare la sua voce quando mi telefonò in occasione della mia elezione a presidente della Camera, né quando mi accolse in Vaticano. Papa Francesco ci mancherà".
Il rito della traslazione della salma del Papa da Santa Marta a San Pietro
Roma si prepara a dare l'ultimo saluto a Papa Francesco: iniziano ad arrivare i fedeli in piazza San Pietro per assistere alla traslazione della salma di Papa Francesco da Santa Marta fino alla Basilica vaticana. Il rito inizierà alle 9 quando la salma di Bergoglio verrà trasferita fino a San Pietro e poi esposta per tre giorni alla venerazione dei fedeli. La basilica di San Pietro accoglierà quanti vorranno dare l'estremo saluto al pontefice nei seguenti orari: oggi dalle ore 11 alle 24; domani dalle 7 alle 24 e venerdì 25 dalle 7 alle 19. Sabato quindi la bara del Santo Padre verrà portata in Piazza San Pietro, per i funerali che inizieranno alle 10.
La diretta
Il Papa viene traslato da Casa Santa Marta alla basilica, passando per Piazza San Pietro, sulla bara aperta trasportata dai sediari. Erano queste le persone che nel passato portavano il Papa sulla sedia gestatoria. Da decenni, ovvero dai tempi di Giovanni Paolo I, trasportano il Papa in pratica solo nell'occasione della morte, e per il resto sono adibiti ad altri compiti
La bara di Papa Francesco nella basilica vaticana è stata deposta davanti all'Altare della Confessione. E su una piccola pedana leggermente inclinata, posta su un tappeto a terra, e non sul catafalco come è sempre avvenuto nel passato. Sono state in questo senso rispettate le volontà del Papa.
La salma di Papa Francesco, posta nella bara aperta davanti all'altare della Confessione nella basilica di San Pietro, è stata aspersa con l'acqua benedetta e incensata.
La 'famiglia' del Papa, quella pontificia, ovvero tutte le persone che si sono prese cura di lui fino all'ultimo momento, sono in prima fila nella basilica di San Pietro dove si svolge il rito della traslazione della salma. Ci sono i tre segretari: don Juan Cruz Villalon, don Manuel Pellizzon e don Fabio Salerno. Accanto a loro i laici che sono stati sempre accanto al Pontefice: l'infermiere Massimiliano Strappetti, e gli aiutanti di camera Piergiorgio Zanetti e Daniele Cherubini.
Il rito della traslazione della salma del Papa nella basilica di San Pietro si è chiuso. Dopo la preghiera dei defunti, l'Eterno riposo, il canto finale è stato dedicato alla Madonna: il Salve Regina.
Cominciano ad entrare dopo ore di attesa i primi fedeli in basilica per l'ultimo saluto a Papa Francesco. Dopo la traslazione da Casa Santa Marta e l'omaggio di cardinali e prelati e membri della famiglia pontificia, è il momento, finalmente, del popolo di fedeli.
Venerdì prossimo, 25 aprile, alle ore 20.00 nella Basilica di San Pietro, il cardinale Kevin Joseph Farrell, camerlengo di Santa Romana Chiesa, presiederà il rito della chiusura della bara di papa Francesco. Lo annuncia il maestro delle Celebrazioni liturgiche mons. Diego Ravelli.
Alla cerimonia prenderanno parte, oltre al cardinal Farrell, gli altri cardinali Giovanni Battista Re, decano del Collegio Cardinalizio, Roger Michael Mahony, cardinale presbitero, Dominique Mamberti, cardinale protodiacono, Mauro Gambetti, arciprete della Basilica di San Pietro, Pietro Parolin, già segretario di Stato, Baldassare Reina, vicario generale per la Diocesi di Roma, Konrad Krajewski, elemosiniere di Sua Santità; i monsignori Edgar Peña Parra, sostituto della Segreteria di Stato, Ilson de Jesus Montanari, vice camerlengo di Santa Romana Chiesa, Leonardo Sapienza, reggente della Casa Pontificia; quindi i Canonici del Capitolo Vaticano, i Penitenzieri Minori Vaticani Ordinari, i segretari del Pontefice defunto e altre persone ammesse dal maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie.