Rossella e Alfredo, lettera inquietante: “Raccontate che è stato un incidente"

I biglietti della coppia: “Non divulgate i motivi”. Zenucchi era già stato condannato per minacce alla sorella

Di Redazione Cronache
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Rossella Cominotti e Alfredo Zenucchi
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Uxoricidio a La Spezia, la lettera d'addio di Rossella e Alfredo: "Raccontate che è stato un incidente"

Emerge il contenuto integrale della lettera d’addio lasciata nella camera d’albergo teatro del massacro compiuto da Alfredo Zenucchi, l'uomo che qualche giorno fa ha ucciso - il movente ancora è da dimostrare - la moglie Rossella Cominotti. Poche righe, in parte già svelate dal Secolo XIX, in cui l’uomo e la moglie - 53 anni, sgozzata con un rasoio da parrucchiere in un piccolo hotel dell’entroterra spezzino - spiegano la loro scelta volontaria di togliersi la vita, una libera decisione che però avrebbero voluto fosse divulgata "come un incidente (intossicazione da monossido di carbonio)". Si tratta di due pezzi di carta formato A4, piegati e contenuti in una busta lasciata sul comodino, in cui i coniugi chiedono pure "riservatezza per quanto riguarda giornali e informazione in generale". Il finale: "Raccontate piuttosto del nostro grande amore, ora sarà davvero per Sempre".


 

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Le cose, però, si legge su Il Secolo XIX, sono andate in un altro modo. Zenucchi ha ucciso la moglie tagliandole i polsi e la gola, ma non è riuscito a fare altrettanto su se stesso. Ha raccontato di averla vegliata per 36 ore, di aver provato a ferirsi e di essersi allontanato dall’Antica Locanda Luigina, nel piccolo comune di Carrodano, con l’auto della donna finché, dopo aver vagato per quattro ore tra Liguria e Toscana, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo che erano sulle sue tracce. Ieri, davanti al gip di Massa Zenucchi ha confermato parola per parola le dichiarazioni rese l’8 dicembre durante l’interrogatorio con la pm Loris. "Il 6 dicembre alle otto di sera mia moglie mi dice è che è stanca, di darle una mano perché da sola non riusciva a uccidersi. Allora io ho preso il rasoio e le ho tagliato le vene dei polsi - si legge nel verbale dell’interrogatorio di Zenucchi -. Subito dopo mi sono tagliato anche io, ma sanguinavo poco. Mia moglie si è spenta il giorno 6 alle 22, tra le 20 e le 22 parlavamo, io l’ho anche accompagnata in bagno e dopo averla riaccompagnata a letto è morta. Io sono rimasto lì con lei, sono sicuro che sia successo il 6 dicembre, lo dico con certezza perché il 7 era il mio compleanno e mia moglie non c’era più".