Sal Da Vinci, rapinato il figlio Francesco: "Mi hanno puntato 3 pistole"

Al cantante sono stati sottratti 400 euro e un orologio di lusso

Cronache

Sal Da Vinci, il figlio Francesco è stato rapinato del weekend a Napoli. I malviventi gli hanno puntato tre pistole alla testa: "Ha un sapore di premeditazione"

Brutta serata nel weekend per Francesco Da Vinci, figlio del cantante Sal Da Vinci e all'anagrafe Francesco Sorrentino. E' stato lui stesso a raccontare della rapina subita poco dopo la mezzanotte di sabato 29 aprile in via Foria, a Napoli. Francesco insieme a un amico si stava portando verso l'auto dopo una cena al ristorante. A quel punto si è avvicinato uno scooter con a bordo tre persone che gli hanno puntato tre pistole alla testa. Il bottino è stato di 400 euro e un orologio del valore di circa 3.000 euro. Lunedì 1 maggio Francesco ha presentato denuncia ai carabineri di Posillipo.

Il racconto di Francesco Da Vinci

"Ero all’esterno di un noto ristorante a Napoli insieme a un amico e, dopo aver cenato, ci eravamo appena seduti in auto per rientrare – racconta Francesco da Vinci - è arrivato uno scooter nero, senza targa, con tre individui con passamontagna e caschi integrali. Sbattono le armi contro i vetri, scendiamo dall’auto e mi puntano tre pistole alla testa mettendo addirittura il colpo in canna".

"Tutto questo per un orologio Bulgari Carbon Gold e 400 euro - continua Francesco Da Vinci -  Per questo ho rischiato la vita? Una brutalità inaudita e tutto  è accaduto davanti a tante persone presenti in strada. In quel momento ero al cellulare con mia moglie che mi aspettava con i miei due piccoli a casa e purtroppo ha vissuto telefonicamente  questa bruttissima vicenda. La cosa più sconvolgente è che il tutto ha un sapore di premeditazione, ci aspettavano nascosti proprio dietro la nostra auto".

Francesco Da Vinci: "Temevo di non rivedere la mia famiglia"

"Dell’orologio e dei soldi mi importa poco – conclude - anche se qualsiasi lavoratore del mondo suda per guadagnare e noi, a differenza loro, non rubiamo. Poi lo spavento più grande era quello di non rivedere la mia famiglia. Non auguro loro il male, ma di passare un brutto momento come l’ho vissuto io in quei pochi minuti e far capire loro che sono immondizia umana Stiamo vivendo giorni di festa per l’arrivo del tanto atteso scudetto del Napoli, ma anziché goderci tutto ciò, purtroppo dobbiamo convivere con certe persone che continuano a distruggere questa città".

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