Saman: cani, droni e 500 agenti. Il suo corpo non c'è, ricerche sospese
Polizia e carabinieri si sono arresi all'evidenza dopo 67 giorni di scavi. Il mistero sulla scomparsa della 18enne pakistana si infittisce sempre più
Saman: cani, droni e 500 agenti. Il suo corpo non c'è, ricerche sospese
Il mistero sulla presunta morte di Saman, la diciottene pakistana scomparsa da casa lo scorso 30 aprile, si infittisce sempre di più. Non c'è nessuna svolta nelle indagini e le ricerche del corpo sono state sospese dopo 67 giorni di scavi. Tutti i tentativi provati non hanno prodotto risultati. L’hanno cercata ovunque - si legge sul Corriere della Sera - nel terreno di un’azienda agricola di Novellara, nel Reggiano, per la quale lavorava la sua famiglia. Questo pezzo di Emilia-Romagna è stato battuto palmo a palmo da oltre 500 carabinieri, agenti della polizia provinciale, Vigili del fuoco, con l’aiuto di droni e cani molecolari. Senza successo. 4
Le indagi per omicidio però proseguono. Sono iscritti nel registro degli indagati - continua il Corriere - i genitori di Saman, uno zio e due cugini. Uno di questi, Ikram Ijaz, è l’unico oggi in carcere a Reggio Emilia. Fu fermato lo scorso 28 maggio a Nimes, in Francia, a bordo di un pullman diretto in Spagna. Ijaz si è detto estraneo alla scomparsa della cugina e lo ha ribadito anche nell’ultimo interrogatorio. Le sue spiegazioni, però, non hanno convinto né gli investigatori né i giudici del Tribunale della libertà di Bologna che, sabato scorso, hanno negato la sua scarcerazione. Contro di lui c’è un video del 29 aprile che lo ritrae con l’altro cugino della ragazza e con lo zio, mentre esce dal casolare di Novellara con attrezzi da lavoro, tra cui una pala.