Saman, gli inquirenti: "Siamo sicuri, è sepolta qui. Ricerche solo sospese"

Gli investigatori sono certi che il corpo della ragazza pachistana sia in quelle campagne di Novellara. E spunta un nuovo indizio

Saman Abbas
Cronache
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Saman, gli inquirenti: "Siamo sicuri, è sepolta qui"

La scomparsa di Saman resta avvolta nel mistero. Della 18enne pachistana si sono perse le tracce da quella drammatica notte del 30 aprile scorso. Ma nonostante le ricerche, dopo 67 giorni siano state sospese, gli inquirenti hanno una certezza. "Siamo sicuri che il corpo di Saman sia seppellito lì, tra quelle serre. Le ricerche interrotte? Attendiamo - spiega uno dei carabinieri impegnato nella ricerca al Corriere della Sera - un fatto che dia luogo a nuove evidenze investigative. Poi ripartiremo». Il carabiniere che parla lo sa bene: in certe indagini serve solo pazienza e aspettare. L’attesa riguarda ciò che può emergere da un’inchiesta giudiziaria che vede la fattiva collaborazione dell’Interpol e che è estesa in tutta Europa. «Soprattutto in Francia e Spagna, dove potrebbero essersi rifugiati due dei ricercati per l’uccisione della ragazza, lo zio Danish Hasnain e il cugino Nomanulhaq Nomanulhaq».

Non semplice, la decisione di sospendere le ricerche dopo 67 giorni: «Non avremmo fatto altro - prosegue il carabiniere al Corriere - che tornare a setacciare gli stessi luoghi già controllati. Un dispendio di risorse senza risultati». Intanto emerge un fatto inedito, già l’11 aprile, tramite Pec partì la segnalazione di scomparsa alle forze dell’ordine e ai Servizi sociali di Novellara, responsabili del dossier Saman e informati di ogni passo. Furono questi ultimi, il 20 aprile, a dire ai carabinieri che lei forse era tornata a casa. Il 22 il maresciallo Lufrano, comandante della stazione, se ne accertò andando proprio dagli Abbas. Quando la vide, per parlarle lontano dai genitori, con un pretesto la portò in caserma.