Saman, il diario segreto: "Mio padre mi lanciò un coltello, ferì mio fratello"

Spunta un racconto dettagliato della sua situazione fatto ai carabinieri: "Mi picchiava per ogni cosa e mia madre non interveniva mai"

Cronache
Condividi su:

Saman, le confessioni: "Venivo picchiata sempre, per ogni cosa"

Mentre il cerchio si stringe sempre di più intorno al padre e alla madre della 18enne pachistana scomparsa a Novellara nel Reggiano e mai più ritrovata, emergono nuovi retroscena sulla complicata vita di Saman. La ragazza aveva raccontato tutto in prima persona. È quasi un diario: davanti a un carabiniere. In queste carte contenute in un’ordinanza del Riesame, - si legge sul Corriere della Sera - Saman spiega perché non vuole saperne di quelle nozze. "Un anno fa, il 17 novembre 2019, sono andata in Pakistan con mio padre e mia madre per restarvi sino al 14 febbraio del 2020. Il 31 dicembre c’è stato il fidanzamento con mio cugino di 29 anni e il matrimonio era previsto il 22 dicembre 2020. A mio padre, appena ho saputo che voleva che mi sposassi con mio cugino, ho detto che non volevo farlo, sia perché lui era troppo grande sia perché non mi piaceva... E lui mi picchiò".

"Anche mio cugino Rukisar - prosegue Saman e lo riporta il Corriere - era contrario alle nozze. Con mamma insistevo: “Dai, tu sei una mamma, lui è troppo grande per me, anche lui non vuole sposarsi con me...”». La risposta? «Lei diceva che non era una decisione che spettava a me...».E Shabbar? «Le reazioni di mio padre erano violente a livello fisico. Mi picchiava. Una volta, circa cinque mesi fa, ha lanciato un coltello nella mia direzione, non ha colpito me ma il mio fratellino, ferito a una mano. Nonostante perdesse molto sangue e io avessi detto di volerlo accompagnare al Pronto soccorso, nostro padre ha detto che non era possibile e ha chiuso la porta di casa. Era presente anche mia madre che però non ha detto né fatto niente...".