Sanità, l'incubo di un 56enne: "Operato al ginocchio sano, ho rischiato la sedia a rotelle. Voglio il risarcimento"

Vigevano, l'uomo lamentava dolore al ginocchio sinistro ma gli hanno operato il destro: "Nessuno mi ha chiesto scusa"

di redazione cronache
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Sanità, l'operazione al ginocchio sbagliato e le conseguenze: "Mi hanno operato quello sano. Ho fatto causa alla clinica"

Un uomo di 56 anni di Vigevano (Pavia) lamentava da tempo un forte dolore al ginocchio sinistro ma all'ospedale hanno confuso le gambe e sotto i ferri è finito il destro, che invece era sano. Il grave errore sanitario è avvenuto - riporta La Nazione - all’istituto Beato Matteo di Vigevano, ora Massimiliano Marino Granfazza ha deciso di raccontare tutto e di fare causa alla clinica, chiedendo anche un risarcimento per quanto gli è accaduto. "La cosa che mi ha dato più fastidio, tuttavia, - racconta Granfazza - è stata l’atteggiamento successivo. Nessuno, né lo specialista né la struttura hanno ritenuto di scusarsi: non ho ricevuto neppure una e-mail". Il paziente aveva subito altri due interventi nella clinica. Ultimamente i medici gli avevano diagnosticato una "gonalgia sinistra in sospetta rirottura del menisco mediale".

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A novembre 2023 l’operazione: "Non ero affatto preoccupato – racconta Granfazza a La Nazione – anche se in sala operatoria mi è stato chiesto più volte quale fosse il ginocchio malato". Quando si è svegliato, l’operaio ha visto che era stato toccato quello sano. "Mi è stato proposto di rimediare con un secondo intervento. Ma ho ovviamente rifiutato. Anche perché mi avrebbe costretto in sedia a rotelle almeno per un mese. Dopo una notte in clinica ho firmato le dimissioni e sono tornato a casa. L’intervento, tra l’altro, è stato brevissimo: appena l’équipe si è accorta che il ginocchio era integro, ha interrotto la procedura", ricorda. Il medico legale ha certificato che l’operazione gli ha causato due giorni di invalidità temporanea al 100%, quindici al 75%, altri quindici giorni al 50% e, infine, gli ultimi quindici giorni al 25%". Ora la questione si è spostata in tribunale, il paziente vuole essere risarcito.