Scarcerato perché obeso: "Non vivo più". La rabbia dei parenti della vittima
Aveva ucciso la fidanzata con 57 coltellate per un rimprovero per le briciole lasciate in spiaggia. I genitori di lei: "Quella é una famiglia pericolosa"
Scarcerato perché obeso: "Potrei morire in ogni istante, sono uscito di testa". Ma non convince i genitori di Erika
Continua a far discutere il caso del killer scarcerato e libero di tornarsene a casa sua in quanto obeso. Era entrato in cella che pesava 120 Kg e ora é arrivato a 200. Da qui la decisione dei giudici di liberare Dimitri Fricano. Aveva ucciso con 57 coltellate la sua fidanzata Erika in seguito ad un rimprovero per le briciole lasciate in spiaggia. Lui ha scontato solo 6 anni dei 30 totali che li sono stati inflitti e il resto del tempo della pena lo trascorrerà nella sua casa a Biella. L'ex detenuto, appena uscito di prigione, ha subito concesso un'intervista. Decisione che potrebbe provocargli anche conseguenze. "Non vivo più da sei anni, chiedo scusa ai genitori di Erika. Io – ha raccontato mentre i genitori di Erika ascoltavano in studio - sono uscito di testa e sono diventato duecento chili".
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"Vivevo - prosegue Fricano a Pomeriggio 5 - con la mia fidanzata e avrei pagato oro perché fossi morto io. Purtroppo, è andata al contrario". E ancora: "Non so cos’è successo. Vivo su una sedia a rotelle, non mi sono lavato per degli anni perché non ce la facevo, non ce la facevo a uscire dalla cella – ha detto ancora -. Non è che hanno mandato a casa un trentenne perché obeso e fumatore, io sono a rischio vita in ogni secondo della giornata". Lapidaria la replica dei genitori di Erika (il padre giorni fa aveva espresso tutta la sua rabbia sulla scarcerazione). "Quella è un famiglia pericolosa. O vengono ricoverati in psichiatria oppure dovrebbero finire tutti in carcere", hanno commentato.