Sciatori morti, "scavavo e piangevo. Così ho scoperto che erano i miei amici"

L'intervento della soccorritrice del 118 dopo la valanga e la terribile sorpresa sotto la neve

di redazione
Elisoccorso
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Sciatori morti, il dramma della soccorritrice del 118: "Ho scavato e scoperto che erano i miei amici"

Tre sciatori sono morti domenica scorsa mentre erano sulle piste, travolti da una valanga. La tragedia è avvenuta durante una discesa a Punta Valgrande, nelle Alpi Lepontine tra la Svizzera e l'Italia. "Quando ho capito chi c’era sotto quel cumulo di neve ho avuto un momento di buio. Il mio sguardo - racconta l'infermiera del 118 Natalia Sibilia a Il Corriere della Sera - si è incrociato con quello di Renato: mi ha fatto un cenno, come per dirmi "sì, sono loro", e allora ho pianto. Poi mi sono ripresa, ho fatto tutto quello che si poteva per salvarli. Ma ormai era troppo tardi".

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Quando è decollata dalla base di Borgosesia, non poteva sapere che del gruppo facevano parte tre suoi amici: Renato Rossi, architetto di 63 anni, uno dei due sopravvissuti, Gaudenzio «Enzo» Bonini, 65, titolare di un’autoscuola a Verbania, e - prosegue Il Corriere - l’ex prodiere di Mascalzone Latino, Matteo Auguadro, 48enne. Stavano scalando la parete "in verticale" assieme a Matteo Lomazzi, 34 anni, e Lorenzo Locarni, 32, quando si è verificato il distacco.

Il pezzo di una giacca che spuntava dalla neve ha subito insospettito Natalia che ha guardato Renato sperando di non ricevere quella conferma. Invece erano proprio loro, gli amici con cui spesso era a cena e sulle piste: "Purtroppo mi ha fatto un cenno affermativo con la testa. Ho capito che era Enzo. Che choc... Renato è il mio vicino di casa a Macugnaga, dove ho sciato tantissime volte anche con Enzo. Sono stati istanti durissimi anche per me, è uno degli interventi più devastanti di tutta la mia vita".

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