Scuola invasa dagli smartphone, sanità senza risorse, famiglie allo sbando e politici padroni: in caduta libera i pilastri della società complessa 

Si facciano leggi che determinino politici il più validi possibile, affinché abbiano più potenziali competenze per migliorare la sanità e la scuola, affinché le famiglie e dunque, di rimando, la società possano giovarsene...

Di Menotti Lerro
Cronache

Scuola, sanità, famiglia e politica: i quattro pilastri portanti che cedono nella nostra società complessa

La società contemporanea ha fatto giustamente della scuola, la sanità, la famiglia e la politica le quattro istituzioni come base per dare corpo a un’esistenza collettiva dignitosa. L’idea è stata quella di creare delle solide colonne per vincere le sfide che la vita della nostra specie richiede.  Puntare su questo è sembrato, ed è certamente, giusto e inevitabile, ma forse non abbiamo considerato fino in fondo i cambi di variabile possibili. 

Nessuno, se non gli scienziati, forse, negli anni Ottanta sospettava ad esempio un’invasione tecnologica di questo tipo, capace di “frustrare”, fondamentalmente, tutte le parti in causa.  La scuola prova, ad esempio, a basare ancora le lezioni sulla frontalità (e credo che non faccia poi così male) ma il dramma per gli insegnanti e per gli studenti è l’incapacità dei primi a stimolare la già iper stimolata fantasia dei secondi. Come fare a entusiasmare un ragazzo oggigiorno parlandogli di storia, di geografia, di letteratura, quando lo stesso ha tra le mani telefonini in grado di proiettarlo in fantastiche dimensioni reali o ideali, scientifiche o fantascientifiche? Francamente il compito è difficilissimo e la questione spinosa. 

Dunque, la prima legge che consiglierei sarebbe quella di non permettere ai ragazzi di poter tenere in classe il proprio smartphone (sebbene la testa sarà comunque parzialmente lì tutto il tempo e, soprattutto, il pomeriggio nessuno potrà impedire allo stesso studente di riaccenderlo prontamente…).  Detto ciò, credo che valga comunque la pena porre questo limite.  Per quanto, poi, concerne la Sanità, si dovrà necessariamente impedire ad ogni professionista di esercitare la doppia professione. Ho visto, ahimè, con i miei occhi quanto certi medici che lavorano in ospedale non eseguano le visite complete (non compiendo a volte esami strumentali di pur 30 secondi, come ad esempio un semplice esame impedenzometrico, e dicendo al paziente di prenotare tale esame, poi, con il CUP., con tutto ciò che questo determina tra tempi infiniti d’attesa, costi, stress e ritardi diagnostici).

Ma, soprattutto, c’è da dire che così facendo il paziente sente la necessità di eseguire lo stesso esame recandosi nello studio privato del medico che glielo ha prescritto in ospedale… (espressioni, queste, di pratiche subdole “sanitarie” neo-medioevali). Ho sentito e letto, inoltre, di medici che danneggiano i pazienti per negligenza o per malizia così come ho sentito e letto di denunce arenatesi dinanzi a medici legali compiacenti di aiutare i propri colleghi anziché il paziente danneggiato…  Insomma, anche la sanità è messa molto ma molto male e andrebbe, dunque, regolamentata meglio e alla svelta direi. 

La famiglia, in tutto questo, è allo sbando poiché non riesce a comprendere le difficoltà dei propri figli e del mondo circostante (e pur a volte comprendendo, non sa come porvi rimedio) finendo spesso per sgretolarsi (si vedano i tassi altissimi di divorzio e quelli non calcolabili di tradimento tra le coppie). 

Ultima, ma non ultima, la politica: per loro, come per le altre categorie, si devono necessariamente e urgentemente mettere dei paletti, poiché abbiamo trasformato coloro che dovrebbero servire il popolo in padroni dello stesso. In primis, non dovrebbe essere possibile agli stessi politici rivestire cariche da Ministri o Sindaci senza un titolo di studio. Possibile che per fare oggigiorno il docente non bastino più titoli accademici (ci vogliono poi abilitazioni e concorsi) mentre per fare, ad esempio, il Ministro dell’Istruzione (o il Premier della Repubblica) non serva almeno una laurea? Sono forse queste mansioni più semplici, tanto da non richiedere abilità provate attraverso gli studi? Paradossi che ci stanno avvelenando e distruggendo. Ho visto, ancora, Sindaci senza Laurea e con doppio lavoro che, in poche parole, sono totalmente incapacitati di svolgere le proprie mansioni poiché oberati di lavoro pur non avendo tra l’altro comprovate competenze…

Dunque ricapitolando: si facciano leggi che determinino politici il più validi possibile, affinché abbiano più potenziali competenze per migliorare la Sanità e la Scuola, affinché le Famiglie e dunque, di rimando, la Società possano giovarsene.  Se non si partirà da queste necessarie riforme saremo destinati a peggiorare tanto rapidamente quanto l’avanzare della tecnologia del guadagno e dell’appagamento degli istinti primari dei più distruttivi abitanti del pianeta Terra. 

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