Sharon, un delitto non premeditato? Sospetti su un pizzaiolo sparito nel nulla subito dopo l'omicidio

Mentre si fa largo l'ipotesi che Sharon sia stata uccisa da un pusher, un altro giallo spunta all'interno del caso Verzeni

di Anna Leone*
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Sharon Verzeni

Cronache

Omicidio Sharon, sospetti su un pizzaiolo sparito nel nulla subito dopo l'omicidio

A più di un mese dall’omicidio di Sharon Verzeni le indagini proseguono e le testimonianze si accumulano. Emerge un aspetto che merita di essere approfondito: la possibilità che l'omicidio non fosse premeditato e che la pista della droga possa avere un ruolo centrale in questa tragica vicenda.

Tanti sono gli elementi che lasciano supporre che il filone del debito di droga possa essere un movente plausibile in questo giallo. L’ultima testimonianza del giovane gestore di una pizzeria d'asporto che ha raccontato di un gruppo di giovani, in gran parte nordafricani, che frequentava la piazza con comportamenti rissosi e violenti, supporta a pieno questa pista investigativa.

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Questa testimonianza mette in luce un contesto di degrado e di eccessi, che non necessariamente riguarda un'organizzazione criminale ben strutturata. Le liti tra di loro, accompagnate da atti vandalici, sembrano il segno di un disagio sociale oltre che di una vera e propria attività di spaccio.

Inoltre, i commercianti della zona hanno confermato di aver visto coltelli in mano ai membri del gruppo. L'ipotesi che a colpire Verzeni sia stato un pusher comincia ad apparire più convincente soprattutto considerando che l'omicidio non ha le caratteristiche di un omicidio premeditato. Sharon non è stata colpita in parti vitali che l’avrebbero indubbiamente portata alla morte bensì alla schiena e soprattutto chi ha colpito Sharon lo ha fatto in maniera sconfusionata lasciando la povera ragazza ancora in vita e con il telefono cellulare a disposizione.

Ed infatti, la ragazza è riuscita ad allertare i soccorsi spiegando con l’ultimo filo di voce rimastagli che era stata accoltellata senza tuttavia, rivelare il nome del suo assassino.  Appare chiaro che Sharon il nome del suo assassino non lo conoscesse e che si tratta indubbiamente di un soggetto estraneo alla sfera di conoscenze e di amicizie della ragazza.

La modalità con la quale Sharon è stata colpita potrebbe far pensare più a un avvertimento che a una esecuzione vera e propria. Sembra trattarsi più di un evento estemporaneo, scaturito da un conflitto improvviso legato a questioni di denaro piuttosto che da un piano premeditato.  E se Sharon fosse scesa in piazza per acquistare droga per lei o per qualcuno che glielo avesse commissionato? Quello è un posto in cui, tutti gli abitanti Terno D’Isola sanno, si perpetra un’attività di spaccio intesa e soprattutto notturna.

Dunque, il movente dell'aggressione è da ricercare in un piccolo debito di droga? La paura che ha invaso la comunità dopo l'omicidio di Sharon ha portato a una diminuzione della presenza di persone in piazza, un chiaro segnale di come il terrore possa influenzare la vita quotidiana. Tuttavia, è fondamentale analizzare la situazione con lucidità: il degrado e la violenza non sono necessariamente il risultato di una pianificazione criminale, ma possono essere il frutto di un contesto di disagio e di isolamento sociale.

Negli istanti in cui viene accoltellata Sharon le telecamere della zona, a circa 150 m dal luogo del delitto, riprendono il passaggio di un uomo in bicicletta che percorre contromano la via dell'omicidio. Secondo gli inquirenti potrebbe essere il testimone chiave del giallo perché, stando alla loro ricostruzione alle 00:50 in via Castegnate c'erano solo tre persone: la vittima, il killer e l'uomo in bici, di lui le telecamere restituiscono poco più di una sagoma, un'immagine sgranata che non permette di riconoscerne chiaramente il volto.

Eppure c'è una persona, un residente di quella strada, che potrebbe aiutare gli inquirenti a identificarlo che però dichiara di non aver visto nulla nonostante le videocamere lo avrebbero immortalato mentre dal balcone di casa segue con lo sguardo il misterioso ciclista che si allontana. Per questo ora è indagato per falsa testimonianza.

Di sicuro desta molti sospetti un altro giallo all’interno del giallo sulla morte di Sharon: da circa 3 settimane risulta andato via da Terno D’isola un uomo straniero, un ragazzo magrebino del Magreb del Nord dell'Africa, probabilmente egiziano, che a Terno D’isola da qualche mese faceva il pizzaiolo. Il suo datore di lavoro ha dichiarato che proprio da circa tre settimane all’improvviso non è si è più presentato sul posto di lavoro. Nessun preavviso, alcuna comunicazione, sembrerebbe proprio essere scappato.

*Avvocato e criminologa