Sondaggi, 4 italiani su 5 contro le occupazioni abusive

Un 58,2% le ritiene inaccettabili e una violazione della proprietà privata, e a rimetterci sono i più deboli a cui spetterebbe una casa

di Redazione
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Cronache

Sondaggi TP: 4 italiani su 5 contro le occupazioni abusive

Un nuovo sondaggio di Termometro politico affronta il tema delle occupazioni abusive (dopo il caso Ilaria Salis), delle limitazioni agli affitti brevi, del Pride in Italia e, infine, della liberazione di Julian Assange (fondatore di WikiLeaks) che, dopo quasi 5 anni di detenzione nel Regno Unito, torna finalmente in libertà.

Sondaggi TP: italiani fortemente contrari ad occupazioni di immobili sfitti

Nonostante i forti rincari e le crescenti difficoltà nel permettersi un affitto, una grandissima parte della popolazione italiana è contraria alle occupazioni di immobili sfitti. Un 58,2% le ritiene inaccettabili e una violazione della proprietà privata, e a rimetterci sono i più deboli a cui spetterebbe una casa. C’è poi un 23% che afferma di essere contrario ma che le ritiene comprensibili in caso di edilizia pubblica abbandonata dallo Stato. Nel complesso, quindi, l’81,2% del campione è generalmente contrario o fortemente contrario.

Dall’altra parte, il 9,3% giustifica l’occupazione se si tratta di case realmente vuote, in quanto “in Italia trovare un alloggio è impossibile per molti ed è giusto sensibilizzare le autorità su questa emergenza”. Infine, l’8% crede che sia giustificato solo se a farlo sono indigenti, persone in emergenza, o famiglie con bambini.

I Pride in Italia non hanno più senso per la maggioranza della popolazione

Sta per chiudere il mese dell’Orgoglio (Pride) che, ogni anno, fa parlare e discutere, tra favorevoli e contrari, e sullo stato dell’arte dei diritti civili. Abbiamo chiesto al nostro campione di riferimento se i Pride abbiano ancora ragione d’essere in Italia. La maggioranza dice di no. Per un 24% (quasi uno su quattro) non hanno mai avuto senso e si tratta di manifestazioni pubbliche che dovrebbero essere proibite per questioni di decoro. C’è poi un 29,8% (risposta più gettonata) che afferma che non ci siano più le discriminazioni di un tempo e che non vede il motivo di manifestazioni così esibizioniste che non rappresentano le persone LGBT.

Dall’altra parte tra chi crede che il Pride abbia ancora valore in Italia, c’è il 22,9% che sostiene che sia giusto in quanto l’Italia è tra i Paesi avanzati più omofobi, ed è necessario che le persone LGBT manifestino come meglio credono. Infine, il 19,8% del campione crede sia giusto seguire con il Pride perché “dopo tutto in molti luoghi si sono trasformati in un evento annuale di festa che coinvolge i cittadini, non solo le persone LGBT”.

A difesa di Julian Assange

Finalmente, dopo 5 anni di prigionia nel Regno Unito, Julian Assange torna a casa in Australia. Il fondatore di WikiLeaks si è però dovuto dichiarare colpevole dei reati a lui ascritti. Per un 34,6% si è trattato comunque di un abuso, perché Assange è stato costretto a dichiararsi colpevole, nonostante fosse innocente, per evitare una condanna grave. Quasi un 30% crede che questo sia un buon compromesso, seppur tardivo, che premia l’opinione pubblica che si è battuta per il rilascio di un giornalista coraggioso.

Dall’altra parte c’è solo un 7,5% che ritiene che Assange abbia messo in pericolo molte vite e che avrebbe dovuto ricevere una condanna ancor più severa. Un 16,6% mette l’accento su un altro dato: ovvero, che secondo loro, “non c’era nessuna persecuzione e che i Paesi Occidentali non si comportano con la stampa come la Russia o la Cina”.

Nonostante il caso di WikiLeaks e Julian Assange abbia avuto un interesse planetario, oltre l’11,2% non conosce il tema o non intende rispondere.