Sparatoria a Pescara, caccia al mister X che ha chiesto del ferito in ospedale

L'ipotesi è che fosse qualcuno mandato per dare il colpo di grazia a Cavallito. Al vaglio i video, nessuna pista viene esclusa dagli inquirenti

Cronache
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Sparatoria Pescara, tutte le piste restano aperte. Identikit del killer

Le motivazioni dietro la sparatoria in un bar in pieno centro a Pescara restano un mistero. L'agguato è costato la vita all'architetto Walter Albi di 66 anni e il ferimento dell'amico e socio in affari Luca Cavallito, 48 anni. Proprio su quest'ultimo si concentrano le indagini della questura. Martedì scorso, nell'ospedale in cui è ricoverato, - si legge sul Corriere della Sera - si è presentato un giovane tatuato, cadenza napoletana. È entrato all’ospedale Santo Spirito e ha chiesto di lui: Luca Cavallito. Nel giallo che inquieta Pescara spunta dunque mister X. "So che quest’uomo ha detto alla signora della reception di essere un amico di Cavallito — racconta il sindaco di Pescara, Carlo Masci — Lei si è insospettita e ha chiamato il posto di polizia dell’ospedale. Ma quando sono arrivati gli agenti l’uomo non c’era più".

I video dell’ospedale - prosegue il Corriere - sono ora al vaglio della Scientifica, come pure quelli della zona del bar teatro del delitto e, soprattutto, quello della sparatoria. Viene escluso che l’uomo dell’ospedale possa essere il killer: "Impossibile che un assassino che ha agito totalmente coperto possa presentarsi il giorno dopo a volto scoperto in ospedale a chiedere del ferito a cui ha sparato il giorno prima". Intanto si lavora ad un parzialissimo identikit del killer, tratteggiato sulla base del filmato che riprende il delitto: altezza un metro e settanta, corporatura robusta. "La pista? Tutte", glissano gli inquirenti. Criminalità organizzata, affari, progetti immobiliari, passione, anche un debito insoluto di Cavallito. Lui potrebbe chiarire molte cose.