Spia russa per 10 anni in Italia. Adele, infiltrata nella base Nato a Napoli
Avrebbe agito con una falsa identità per poi sparire nel nulla. Un'inchiesta ha svelato tutto. Sarebbero 80 gli 007 di Putin in Italia, un terzo dei diplomatici
Spia russa in Italia: la seduttrice sotto copertura che riferiva a Putin
Scoppia un nuovo caso in Italia. Un'inchiesta ha svelato che per una decina di anni una spia russa sotto copertura ha avuto accesso alla base Nato di Napoli. Ma la cosa ancora più allarmante che è emersa è il dato sui presunti 007 di Mosca presenti nel nostro Paese, secondo l'intelligence italiana 80 dei diplomatici russi, sui 240 totali, sono in realtà agenti segreti di Putin. Un’inchiesta condotta per dieci mesi da Repubblica con il sito investigativo Bellingcat, il settimanale Der Spiegel e The Insider - riporta Repubblica - ha ricostruito la missione segreta condotta per quasi un decennio da una donna misteriosa, con un’identità tanto complessa quanto falsa: Maria Adela Kuhfeldt Rivera, nata in Perù da padre tedesco. Una trentenne spigliata che parla sei lingue: ha avviato un’azienda per produrre gioielli, si è inserita nei circoli mondani di Napoli e infine è riuscita a infiltrarsi tra il personale della base Nato e della VI Flotta statunitense: il vertice operativo del potere militare occidentale in Europa.
Una moderna Mata Hari, - prosegue Repubblica - che si è fatta notare per i modi seduttivi e ha lasciato una scia di cuori infranti prima di sparire nel nulla. La traccia principale che la collega ai servizi segreti di Mosca è il passaporto russo usato per entrare in Italia: appartiene alla stessa serie speciale utilizzata dagli 007 del Gru, l’intelligence militare agli ordini del Cremlino, quelli che hanno tentato di avvelenare con il gas Novichok Sergey Skripal e il produttore di armi bulgaro Emilian Gebrev. Il 14 settembre 2018 Bellingcat e The Insider hanno smascherato la squadra di killer, pubblicando i loro documenti. E l’indomani Maria Adela è partita all’improvviso da Napoli con un volo per Mosca, senza più riapparire. Uno su tre. C’è una stima dell’Aisi, il nostro servizio interno, che chiarisce cosa significhi la “operazione Roma” per Mosca e i suoi servizi di spionaggio: un terzo dei funzionari diplomatici nel nostro paese, sono in realtà agenti delle tre agenzie di spionaggio di Mosca, Svr, Gru e Fsb.