Stalking, Varriale: "E' stato un litigio, aveva solo un'abrasione sul collo"

Il giornalista: "So di aver fatto una cosa che non si deve fare mai. Le chiamate di notte? Lei non dormiva mai"

Cronache
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Stalking, Varriale: "Ho sbagliato. Telefonate di notte? Lei non dormiva"

Enrico Varriale andrà a processo per stalking e violenza nei confronti della sua ex compagna. Il giornalista della Rai ha scelto il rito ordinario e prova a dare una sua versione dei fatti per i reati a lui contestati. "Lo so benissimo, ho fatto qualcosa che non può e non deve essere fatto. Mai. E' successo qualcosa che non doveva succedere. O meglio, che ho fatto qualcosa che non dovevo fare. Ma so anche che non sono il mostro di Milwaukee e penso che sia giusto dire come sono andati davvero i fatti. Il 29 luglio ci vediamo a Roma per decidere se fare qualche giorno di vacanza insieme in Costiera amalfitana. Quella sera lei si accorse che avevo cambiato password al computer — prima usavo il suo nome, ha dato di matto, e mi ha tirato il computer in faccia. Poi però abbiamo fatto pace e siamo partiti".

"Al Gemelli - prosegue Varriale a Repubblica - le hanno fatto una prognosi, di cinque giorni... Un’abrasione alla base del collo...solo un’abrasione. Ci siamo colpiti tutti e due. Non l’ho picchiata. Non ho provato a strangolarla. È stato un litigio. Alla fine avevo l’occhio pesto, quello messo peggio ero io. Lo hanno visto diverse persone, anche nei giorni successivi. Le telefonate di notte? Lei era famosa perché non dormiva mai. Si alzava alle tre e cominciava a scrollare il telefono. Una volta era online e ho provato…".

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