Strage Altavilla, il killer non risponde: "Non si rende conto di quanto fatto"

Giovanni Barreca, accusato dell'omicidio della moglie e di due figli, non risponde davanti al gip. Il legale: "E' sotto choc"

Di Redazione Cronache
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Strage di Altavilla Milicia, il Pm chiede la custodia cautelare per Barreca e presunti complici

Il sostituto procuratore di Termini Imerese Manfredi Lanza ha chiesto oggi, al termine dell'udienza di convalida, la convalida del provvedimento di fermo e la custodia cautelare in carcere per Giovanni Barreca, il muratore 54enne che ha sterminati la sua famiglia, e per la coppia di presunti complici, Sabrina Fina e Massimo Carandente. La decisione del gip di Termini Imerese è attesa per il pomeriggio di oggi.

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Giovanni Barreca è il muratore di 54 anni che ha sterminato la sua famiglia e che oggi si è avvalso della facoltà di non rispondere. "E' sotto choc": a dirlo è il suo legale, l'avvocato Giovanni Barracato, che lo rappresenta. "Il mio cliente non si rende conto di ciò che è accaduto", ha spiegato al termine dell'udienza di convalida. Nella villetta 'degli orrori' di Altavilla Milicia "continuano gli accertamenti. Avremo modo nei prossimi giorni di capire meglio". "E' una persona profondamente provata. Mi ha raccontato cose della sua famiglia e sostiene di aver fatto gli interessi dei suoi cari". Alla domanda dei cronisti se si può parlare di "pentimento" dicono che "non capisce cosa sia accaduto, - ha concluso - sorvola sui fatti''.

"Massimo Carandente ha subito in carcere delle intimidazioni, gli hanno anche lanciato della frutta dalle gabbie. E ha subito offese all'indirizzo della compagna, Sabrina Fina". A parlare è l'avvocato Sergio Sparti che difende, con il fratello Vincenzo Sparti, la coppia fermata con l'accusa di avere partecipato allo sterminio della famiglia di Giovanni Barreca ad Altavilla Milicia. "Attualmente sono in isolamento perché non possono essere tenuti insieme con gli altri detenuti", dice ancora Sparti.