Strage Altavilla Milicia, dai gatti all'ombra di Satana: che cosa c'è dietro

Emergono dettagli inquietanti sulla fine della moglie e dei due figli di Giovanni Barreca

Di Redazione Cronache
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Strage Altavilla Milicia: la perizia del medico legale, il massacro e gli esorcismi

La vicenda di cronaca nera che ha scosso Altavilla Milicia, paesino in provincia di Palermo, sembra provenire dal copione di un film dell'orrore ma purtroppo è tutto vero. Emergono nuovi inquietanti dettagli sulla strage di famiglia compiuta da Giovanni Barreca, l'uomo che ha ucciso la moglie e due dei suoi tre figli. Un esorcismo diventato massacro. Alla strage è sopravvissuta la primogenita, 17 anni, che la polizia ha ritrovato in stato confusionale seduta sul letto della sua stanza. "Hanno fatto un rito per scacciare il demonio", ha raccontato lei stessa agli investigatori. Gli omicidi - si legge su Il Corriere della Sera - potrebbero essere avvenuti venerdì 9 febbraio, secondo i primi rilievi del medico legale. Barreca ha chiamato i carabinieri soltanto nella notte di domenica. Mentre nel suo cellulare sono stati ritrovati contatti con una coppia di conoscenti di Palermo, che è stata fermata ieri sera. Barreca seguiva soprattutto un santone autoproclamatosi "ministro di Cristo Gesù ripieno dello spirito santo".

Dalle indagini dei carabinieri emerge appunto che l'uomo era ossessionato dalla religione. "Mia moglie e i miei figli erano posseduti da Satana" avrebbe ripetuto più volte agli inquirenti, che lo hanno ascoltato per ore. La pista della setta è al momento una delle ipotesi al vaglio degli investigatori e il coinvolgimento della coppia di conoscenti potrebbe confermare questa teoria.

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Nel frattempo i vicini - prosegue Il Corriere - raccontano le ossessioni di Barreca: "Mi diceva continuamente che i felini sono animali del demonio, mi mandava link, video e passi evangelici su questo. Io avevo sempre paura che facesse loro del male", dice una vicina riferendosi alla colonia di gatti che vive in zona. "Di tanto in tanto con me Antonella parlava. Diceva che lui era violento, che la picchiava", racconta una conoscente della famiglia. Barreca odiava anche le immagini religiose: "Dio non si riconosce in queste cose", ha detto a un’altra vicina dopo aver svitato le lampadine di un’edicola votiva che aveva in giardino. "Non frequentava alcuna chiesa, tantomeno la nostra", spiega al quotidiano Gaspare Basile, pastore di un’altra comunità del paese. "Facevano incontri privati di preghiera e di letture delle scritture a casa loro, credo con altre persone". Con Barreca ieri sera è stata anche fermata la coppia di amici palermitani che ne condividerebbe il fanatismo religioso: tenevano insieme incontri privati di preghiera e di letture delle Scritture. Secondo gli inquirenti i due palermitani potrebbero aver avuto avrebbe avuto un ruolo attivo nella strage. Le indagini le coordina la procura di Termini Imerese.