Strage di Perugia, il killer in cura psichiatrica ma col porto d'armi

Morti uccisi in un casolare a Perugia/ S'infittisce il giallo: il killer, in cura psichiatrica, aveva ancora il porto d'armi

di redazione
Cronache

Perugia, la strage familiare culminata con l'omicidio suidicio si tinge di giallo. I nuovi dettagli 

Ha imbracciato il fucile e ha sparato prima alla moglie e poi alla figlia. Infine ha messo la canna dell'arma sotto al mento e ha tirato il grilletto suicidandosi. Una strage, quella avvenuta un casolare alla periferia nord di Perugia, che poteva essere evitata. Il killer, infatti, era in cura psichiatrica per una forte patologia ma non gli era stato revocato - come dice la Legge - il porto d'armi. Una situazione su cui ora vuole fare luce la Procura per capire se ci possano essere state omissioni o irregolarità da parte di qualcuno. Sicuramente l'uomo, un 66enne che aveva lavorato alla Galleria nazionale dell'Umbria, la prestigiosa pinacoteca di Perugia che ospita numerosi capolavori, e dal 2022 era in pensione, aveva forti frizioni con la moglie. Continue liti che mercoledì 11 settembre sono sfociate nella strage in cui ha perso la vita anche la figlia.

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Nel casolare di Fratticiola Selvatica è arrivato verso mezzogiorno il fidanzato della giovane che, non riuscendo a mettersi in contatto con lei, si è recato presso l'abitazione della famiglia. Dove, all'interno del giardino, ha trovato i corpi senza vita dei tre familiari. Il duplice femminicidio-suicidio è avvenuto nel giardino dell'abitazione in un contesto di tranquillità, sta emergendo dalle indagini. Non sono infatti emersi contrasti nel nucleo familiare. Quando sono state uccise le due donne erano in giardino.

Di sicuro la cosa più grave è proprio che all'uomo non fosse stato revocato il porto d'armi per caccia e i due fucili regolarmente detenuti in casa. A coordinare le indagini il magistrato di turno della Procura e il capo dell'Ufficio Raffaele Cantone. Dagli accertamenti è emerso che la morte dei tre non sia avvenuta a ridosso del ritrovamento ma prima. Qualche ora o anche di più. Quindi le due donne sarebbero state uccise a distanza di tempo: solo l'autopsia, prevista per domani (venerdì 13 settembre), potrà fugare gli ultimi dubbi.

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