Strage Torino, Appendino: "Mancavano steward per i soldi, se lo scoprono..."

L'ex sindaca scrive al suo capo di gabinetto: "Se questa storia viene fuori siamo morti". Ora l'intercettazione è finita agli atti del processo

Cronache
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Torino, l'ammissione dell'Appendino: "Steward? Non avevamo soldi"

Clamoroso sviluppo sulla vicenda della strage di Piazza San Carlo a Torino in occasione della finale di Champions League della Juventus contro il Real Madrid del 3 giugno 2017, costata la vita a due persone e il ferimento di altre 1500. Agli atti del processo - si legge sul Fatto Quotidiano - finisce un sms che l'ex sindaca Chiara Appendino del M5s manda al suo capo di gabinetto Paolo Giordana due giorni dopo la tragedia. "Se viene fuori che gli steward non c’erano per problemi di soldi siamo morti”. La conversazione tra Appendino e Giordana è stata l’asso giocato in Corte d’Assise dalla difesa di uno dei nove imputati di disastro colposo, il viceprefetto Roberto Dosio. Il processo, ripreso ieri, riguarda le lacune in materia di organizzazione e di gestione della piazza.

Nella chat, - prosegue il Fatto - Appendino domanda a Giordana: "Sapevamo che la questura ci aveva chiesto di mettere gli steward e che non avevamo soldi?”. Il funzionario risponde che "non era una richiesta” perché si trattava di una circolare del Viminale “valida per tutta Italia e inoltrata a Turismo Torino; quindi aggiunse che “se gli steward fossero stati indispensabili ci avrebbero dovuto mettere quella prescrizione. Non lo hanno fatto. Affari loro". "Io –replica la sindaca – non la farei così semplice. Su questa roba verrà fuori un merdone unico”. Il 27 gennaio 2021 Appendino e Giordana sono stati condannati a 18 mesi con il rito abbreviato. Ora attendono il giudizio d’appello.

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